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BOXE – Andrea Manco appende i guantoni: “Ho amato questo sport e quando si ama non c’è nessun rimpianto…”

Dall’esordio da professionista, nell’agosto 2012 sul ring di San Cassiano, sino all’agosto scorso, a Torre Suda. Sono stati sette gli anni da pro per Andrea Manco, il pugile di Melissano, campione italiano dei pesi medi dal 2015 al 2017. Pochi giorni fa, però, è arrivata la notizia del suo ritiro ufficiale dalle gare, affidata ai social network.

“Era il 31 gennaio 2009 il giorno del mio primo match – scrive Manco -, il primo in assoluto, da dilettante. Come tutti i giovani ragazzi, cominciavo un percorso nuovo non conoscendo le strade, le difficoltà, le persone, i luoghi che avrei incontrato e tanto altro. Sono ancora giovane ma 11 anni fa lo ero ancora di più, tanto da vivere le mie giornate con in testa solo un sogno e soprattutto non considerando quella che era la realtà o quella che sarebbe stata. Nella vita credo che ci siano dei momenti in cui i ricordi danno modo di vedere la realtà con occhi giusti ed i miei ricordi di questi bellissimi 11 anni mi stanno presentando una visione reale della mia attuale situazione. Ho amato questo sport e quando si ama non c’è nessun rimpianto… Ho vissuto questi 11 anni come volevo e lo rifarei… sono cresciuto sognando, sono diventato ricco di conoscenze, amici ed emozioni… molte persone che ho conosciuto in questo periodo rimarranno nella mia mente per tutto il resto della mia vita”.

Continua il pugile: “Un giorno un collega pugile mi disse che a volte per conoscersi ed apprezzarsi bastano 20/30 round di guanti anziché conoscersi da diversi anni: questa è la magia del pugilato! Oggi, fiero di quello che ho raggiunto, volto pagina ed annuncio il mio ritiro dal pugilato agonistico… mi mancherà la corsa all’alba, la sofferenza per il peso, i momenti di incertezza durante gli allenamenti, l’odore intenso dei guantoni corrosi dal sudore, il ring e lo spogliatoio… ricorderò con un sorriso sulle labbra le urla dei miei sostenitori a cui mi rivolgo ringraziandovi per essere stati testimoni di questa mia avventura. Sono fortemente convinto che non potevo impegnare questi 11 anni in miglior modo e sono contento di averli trascorsi così, ma prima o poi vanno fatte delle scelte, scelte che vanno fatte in tempo, sperando che il momento sia quello giusto e soprattutto, come insegna questo sport, avere il coraggio di farle, avere il coraggio di andare in fondo anche con un po’ di paura… come in quel tragitto che porta alle 16 corde prima dell’avvio di un match”.

Ringraziamenti a chiusura della nota: “Grazie alla mia famiglia per avermi sempre sostenuto, grazie a mia moglie sempre partecipe anche nei miei momenti bassi, grazie al mio maestro Francesco Stifani per aver condiviso con me momenti di ogni genere, grazie a Carmine Conte da sempre presente dal mio primo giorno in palestra, un grazie particolare va a mio cognato Alessandro Caputo disponibile fino all’ultimo, grazie a mio suocero per avermi permesso di salutare questo sport con il match da lui organizzato lo scorso agosto, grazie alla famiglia Cherchi e a tutte quelle persone che hanno contribuito per Manco Andrea il pugile… Sicuramente avrò dimenticato di citare qualcuno e nei giorni successivi a questo mia decisione sicuramente mi verranno in mente altre persone importanti… perdonatemi in anticipo, ma gli episodi e le storie da raccontare di questi anni sono tante e grandi. Un saluto a tutti ed ancora GRAZIE!!!”.

Manco abbandona il ring dopo 15 vittorie, due pareggi e due sconfitte da professionista. Conquistò la cintura tricolore nel 2015, in seguito alla squalifica per doping del suo avversario Buccheri, poi la difese contro Bassi a giugno e novembre 2016  prima di perderla nel giugno 2017 nel rocambolesco match di Ugento contro Spada, proclamato vincitore per ferita all’ottava ripresa. Un match che, per via del giudizio arbitrale discutibile, lasciò molto amaro in bocca sia a Manco, sia ai suoi tifosi.