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CALCIO – Un sistema in tilt, dalla Serie A ai campionati dilettantistici. Prospettive e proposte per il superamento della fase di stallo

In Francia la stagione agonistica per gli sport professionistici termina qui. L’annuncio è stato dato dal primo ministro transalpino, Édouard Philippe. La decisione si ripercuoterà, tra le altre cose, anche sul Tour de France ma soprattutto sulle Coppe europee. L’Uefa ha stabilito il termine del 25 maggio entro il quale ogni Paese dovrà comunicare il proprio piano per un’eventuale ripresa della stagione. Entro la stessa data, ogni Federazione calcistica dovrà dare alla Uefa l’elenco delle squadre qualificate alla stagione di Coppe 2020-21, mentre, per i tornei europei in corso, l’intenzione è di provare a recuperarli entro il mese di agosto.

DUBBI DALLA FIFA – Il Comitato medico della Fifa ha espresso perplessità sulla prosecuzione della stagione sportiva professionistica. La stessa decisione della Francia è stata presa dall’Olanda, mentre la Germania, al momento, ha annunciato la ripartenza dalla metà-fine di maggio. Sulla decisione, comunque, si dovrà esprimere la cancelliera Angela Merkel.

TOMMASI, SPADAFORA, LOTITO – Il caos totale prosegue con le parole di Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori, che esprime perplessità sulla modalità di ripartenza dello sport. In particolare, Tommasi ritiene “discriminatoria” la norma che prescrive la ripartenza degli allenamenti degli sport individuali dal 4 maggio e di quelli di squadra dal 18. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, dopo il lungo intervento di ieri sul suo canale Facebook, ha aggiunto, oggi, che “la differenziazione degli allenamenti era l’unica cosa da fare” e che la scelta “è dovuta alle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico”, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone. Come ciliegina sulla torta si è aggiunto il mai polemico Claudio Lotito, presidente della Lazio, che, dal Tg2, ha paventato l’imponente rischio economico del carrozzone calcio qualora non si dovesse riprendere a giocare, evidenziando come, a suo avviso, la norma sugli allenamenti sia “illogica“, in quanto, secondo le disposizioni governative, un atleta di uno sport individuale si potrà allenare presso un centro sportivo, mentre un atleta di uno sport di squadra, come il calcio, dovrà farlo, per due settimane, in luoghi alternativi (“troveremo Immobile e Dzeko ad allenarsi a Villa Borghese, Insigne sul Lugomare Caracciolo”). Ancora Spadafora, stamani, da La7: “Il sentiero per la ripresa del campionato è sempre più stretto. Io penserei a organizzarmi e a riprendere in sicurezza il nuovo campionato che dovrà partire a fine agosto. Semmai si dovesse ripartire, lo si farà a porte chiuse ma penso anche che, nella prossima riunione di Lega A, la maggioranza dei presidenti potrebbe chiederci di sospendere questa stagione”.

LA “CRISTALLIZZAZIONE DELLE CLASSIFICHE” – E ancora, nel caso di sospensione definitiva della stagione, cosa ne sarà dei verdetti? Delle squadre qualificate alle Coppe europee, dello Scudetto, delle retrocessioni, in ogni campionato, dalla Serie A alla Terza Categoria? Molti “addetti ai lavori”, nelle ultime settimane, hanno provato a dare una soluzione, proponendo la cosiddetta “cristallizzazione della classifica”. Un principio che non è applicabile in quei campionati che contano un numero di squadre dispari (soprattutto nelle serie minori) ma anche al campionato di Serie A, che, al momento della sospensione, aveva completato tutta la 24esima e la 26esima giornata, con ben quattro recuperi della 25esima ancora da giocare. Come potrebbe, quindi, “cristallizzarsi” una classifica così asimmetrica? E nei campionati dilettantistici, nei quali, vuoi per i ritiri di alcune squadre in corso d’opera o per il format originario che prescriveva tornei con un numero di compagine dispari, che senso avrebbe “cristallizzare” la classifica, “sic et simpliciter”? Sarebbe un principio illogico, giacché non tutte le squadre hanno lo stesso numero di gare giocate. Se non si potrà ricominciare a giocare, le proposte di playoff e playout in corsa, ovviamente, cadranno da sole.

LA MEDIA PUNTI, UN PRINCIPIO PIÙ LOGICO – Cosa si potrebbe fare, quindi? Una soluzione sarebbe quella di “cristallizzare” la classifica all’ultima giornata, in ordine cronologico, in cui tutte le squadre avevano lo stesso numero di gare giocate. Quindi, nel caso della Serie A, se non si dovesse riprendere a giocare, la cosa più logica sarebbe “cristallizzarla” alla 24esima giornata. Nel caso dei dilettanti e, in particolare nei tornei con un numero di squadre dispari, si potrebbe pensare di stilare una classifica definitiva in base alla media punti di ogni squadra, che sarebbe un parametro senza dubbio più oggettivo di una semplice “cristallizzazione” al momento della sospensione.

OCCASIONE PER UNA RIFORMA DEFINITIVA DEL SISTEMA – Infine, argomento promozioni e retrocessioni. Sarà forse il momento giusto per pensare a dei format più agili e basati sulla sostenibilità dei costi del sistema? E, soprattutto, si troverà il modo di impedire l’iscrizione ai campionati a quelle società che poi, dopo poche settimane, si ritirano in corsa dalla competizione per mancanza di fondi? La patata, anzi, le patate bollenti, passano a chi di dovere.