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foto: archivio
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – Ramadani e Gaspar un gradino al di sopra di tutti, Morente spreca: le pagelle del pari di Torino

LE PAGELLE DI TORINO-LECCE

Falcone 6: Le statistiche parlano di zero tiri subiti verso la sua porta e di quattro in totale. In sostanza, un pomeriggio da spettatore non pagante, limitandosi all’ordinaria amministrazione.

Guilbert 6,5: Si ripete dopo il buon esordio del Via del Mare, gettato in campo non appena arrivato. Contro i granata assicura copertura e spinta sulla fascia, al netto di pochissima sofferenza. Attorno a metà ripresa, avrebbe potuto servire la palla al centro invece che tirare (maluccio).

Baschirotto 6,5: Insieme a Gaspar si erge a fortino pressoché inespugnabile, sia sulle palle alte, sia sugli inserimenti degli avversari. L’unico neo è l’essersi lasciato scappare Ricci in avvio di gara.

Gaspar 7: Invalicabile, preciso, tempestivo, presente, attento. Riduce ai minimi termini un tipino niente male come Zapata, lasciando le briciole ai suoi compagni. Ancora una prova ruggente.

Gallo 6,5: Avvio un po’ distratto, poi recupera con le sue solite caratteristiche: cuore, corsa, generosità e applicazione. Dovrebbe trovare il coraggio di tirare in porta col destro, quando ne ha l’occasione, come successo nella ripresa, quando ha optato per un cross poi uscitogli male.

Pierret 5,5: Prova negativa dopo tre buone partite. Forse il cartellino giallo preso dopo 20 minuti lo condiziona più del dovuto. Gotti, saggiamente, lo lascia riposare all’intervallo.

(46′ Coulibaly) 6,5: Ben più solido del compagno che rileva. Sta crescendo, soprattutto fisicamente, di partita in partita e ciò non può che far bene al gruppo.

Ramadani 7: Ripete la sontuosa prova della scorsa settimana contro il Cagliari, per di più con due partite di nazionale nelle gambe. È ovunque a pressare, correre, impostare e chiudere.

Morente 5,5: Rebic gli mette in testa un pallone che non necessitava altro se non di essere accompagnato in porta. Lo spagnolo chiude eccessivamente la traiettoria sul primo palo, invece che incrociare. Le potenzialità ci sono, ma deve mantenere tranquillità ed essere aiutato un po’ da tutti: compagni, allenatore, società, tifosi e addetti ai lavori.

(70′ Rafia) 6: Entra per mettere ordine alla squadra e per compattarla in vista dei minuti finali. Alla fine ci riesce ma deve fare più attenzione ai cartellini gialli.

Berisha 6,5: Alla prima da titolare e alla quarta in assoluto col Lecce, sembra già un veterano per come gestisce la manovra nell’area centrale del campo, per come assiste i suoi compagni più avanzati e per come chiude i varchi gali avversari. Un potenziale davvero importante che sarà sicuramente utile alla squadra in questa stagione.

(70′ Oudin) 6: Insieme a Rafia, dà respiro e ordine ai fraseggi dei giallorossi. Dal suo piede, però, ci si aspetta di più.

Rebic 6,5: All’esordio anche il croato, mette in vetrina tutte le sue qualità: visione di gioco, tecnica, senso della posizione, generosità. Sforna un pallone d’oro per Morente che lo spagnolo sciupa clamorosamente davanti a Milinkovic-Savic.

(60′ Pierotti) 6: Si candida per un posto da titolare. La condizione migliora di partita in partita e, con essa, anche la sua capacità di incidere sugli eventi in corso. Un assist per Krstovic, non sfruttato, è stato da applausi ma deve essere più concreto.

Krstovic 6,5: Lotta, dialoga coi compagni, difende palloni spalle alla porta, fa da sponda, calcia in porta. Il manuale del perfetto centravanti. Peccato, però, che manchi la cosa principale: il gol. Servono più cattiveria e precisione sotto porta, ma serve anche alzare gli occhi e guardare il compagno meglio piazzato, di tanto in tanto.

All. Gotti 7: Schiera una squadra tatticamente perfetta, cattiva in difesa, dinamica e attenta a centrocampo, veloce nelle ripartenze. Osa tanto e fa bene: Berisha meritava di essere schierato titolare, Rebic dal primo minuto è finalmente un ottimo compagno di reparto per Krstovic, che non dovrà lottare da solo contro mezza difesa avversaria come spesso visto sinora. Un punto a Torino, a bocce ferme, sarebbe stato oro. Vista la partita, però, c’è un bel po’ di rammarico per aver sciupato tante occasioni sotto porta.