foto: Paglialunga con Sticchi Damiani
LECCE – Paglialunga (Deghi): “Non credo alla buona fede arbitrale. Il Var? Toglie la cosa più bella del calcio, l’esultanza”
Alberto Paglialunga, CEO di Deghi, uno dei principali sponsor del Lecce e grande appassionato di calcio – e tifoso giallorosso -, ha detto la sua sull’arbitraggio di Abisso di Palermo in Lecce-Milan dagli studi di Piazza Giallorossa, trasmissione sportiva in onda su Telerama.
“Il rigore a Roma fischiato a Baschirotto era inesistente. Piccoli? Ha preso posizione come fece Lukaku su Touba in Roma-Lecce e come insegnano nelle scuole calcio, tenendo la maglia del difensore. Poi ha incrociato il piede con quello del difensore del Milan ma non per volontà. Il Var? Totalmente inutile, toglie la cosa più bella per il tifoso, l’esultanza, perché ora devi sempre aspettare che si esprima. La cosa che mi spiace di più è che il Var sta cercando di cambiare il concetto di fare gol. Ora tutti cercano di vincere nel modo più semplice, vedi, per esempio, Thuram nell’azione che poi ha portato al rigore del 2-0 in Inter-Frosinone. Sei vicino alla porta, tira! Il Var ha trasformato il gioco del calcio, il più bello del mondo, da uno sport semplice a uno sport complicato. Ora noi stiamo dando per scontata la buona fede arbitrale, ma io non l’ho vista. Se annulli in quel modo un gol al 94’… In generale, non mi è piaciuta la conduzione della gara, alcuni falli evidenti non sono stati dati, come quello su Banda. Diamo per assodata la buona fede del Var poi ci mettono tre minuti per cercare il tocco di polpastrello di Baschirotto a Roma? C’è delusione vera, si avverte l’impotenza del non poter vincere con le grandi. C’è la sensazione che il calcio sta diventando uno sport in cui non si può più sognare. Come lo spieghi ad un bambino l’annullamento del gol di Piccoli? Che gli posso dire? Che il Milan non può perdere al 94′? Che è quello che penso? Il calcio è morto, l’ho urlato per tre minuti dopo l’annullamento di quel gol. Nell’intervallo ho incrociato il presidente, l’ho visto demoralizzato ma gli ho detto che magari riuscivamo a ribaltarla, perché Lecce-Milan è sempre una partita particolare. Alla fine è arrivato un punto e a noi i punti ci servono per salvarci. Parlare di buona fede, dopo tutto quello che è successo nel calcio italiano… io non ci credo“.