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foto: Dorgu tra i calciatori atalantini
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – Pierret e Dorgu le uniche note liete in una serata decisamente stonata: le pagelle

LE PAGELLE DI LECCE-ATALANTA

Falcone 6: Reduce da giorni terribili sul piano personale è bravo a mantenere alta la concentrazione quantomeno nei 90 minuti di gioco, respingendo un infido colpo di testa di De Ketelaere, poi di Retegui sul gol di Brescianini. Sul secondo gol, però, smanaccia troppo centralmente. Spiazzato sul perfetto rigore dell’italo-argentino, nulla può sul raddoppio di Brescianini. Ma non è colpa sua se i tiri gli arrivano da tutte le parti.

Gendrey 5: Distratto, floscio, impreciso, incauto. Sul primo gol di Brescianini si fa anticipare di netto. Sul secondo è fuori posizione. Goffo nel colpo di testa sotto porta su cross di Gallo, è complice, insieme a Gaspar, del quarto gol nerazzurro.

Gaspar 5,5: Alterna buone cose, anticipi di fisico, buone qualità nel gioco aereo a preoccupanti black-out e tanti errori in fase d’impostazione. Non parte male ma sul primo gol si fa sorprendere insieme al suo collega centrale, sul quarto compie un passo in avanti letale sull’assist di Pasalic per Brescianini. Esordio con pochi alti e molti bassi.

Baschirotto 5: Farsi “mangiare in testa” da Retegui è abbastanza grave. La coppia centrale con Gaspar funziona ma solo per la prima parte del primo tempo. Il veronese appare, comunque, poco concentrato in più di un’occasione. Tenta invano la solita incornata da calcio d’angolo, con esiti decisamente negativi.

Gallo 6: Solita partita da maratoneta sulla fascia e di applicazione in difesa, dove sbaglia solamente in un paio di occasioni. Uno dei pochi che non si arrende mai, capace di mettere in mezzo qualche cross radente sul secondo palo, che dovrebbero essere preferiti ai cross lenti e al centro dell’area, utili a poco.

Ramadani 5: Poca luce in mezzo al campo. Appare a corto di fiato e di forza nei muscoli, oltre al sembrare poco lucido nello smistare i palloni e lento nel chiudere sul portatore di palla. Sullo 0-4 perde un pallone che, a momenti, costava il quinto gol nerazzurro.

(76′ Marchwinski) sv: Esordio in A a partita ormai morta e sepolta.

Pierret 6,5: Concreto e determinato, recupera diversi palloni vincendo la maggior parte dei duelli. Poi, forse a corto di gamba, Gotti preferisce farlo riposare. Buone premesse.

(46′ Coulibaly) 5: Affossa la gara con un pestone inutile e ritardatario su Retegui. Si limita al compitino, passando il pallone più all’indietro che in avanti, tranne quando libera al tiro Banda con un bel filtrante al 78′.

Morente 4,5: Evanescente, mai in evidenza in avanti, mai a supporto di Krstovic, spesso costretto a rincorrere l’avversario sulla fascia, invano.

(46′ Banda) 6: Ci mette del suo nel provare a cambiare il corso della gara, facendosi vedere nell’uno-due, proponendosi in sovrapposizione sulla fascia e anche andando al tiro.

Rafia 5,5: Poca sostanza, tanti tocchi inutili a rallentare il gioco. Deve giocare con una marcia superiore e soprattutto fare cose semplici, sperando che siano anche efficaci. Rischia il giallo con interventi sempre in ritardo sull’uomo. Ottimo il lancio per Dorgu che il danese strozza troppo al 34′. Troppo alto e largo il cross per la rovesciata abbozzata da Krstovic a metà ripresa.

(83′ Berisha) sv: Un paio di tiri in porta, telefonati, e un paio di buoni scambi coi compagni.

Dorgu 6,5: Ha sui piedi il pallone dell’1-0 chiudendo troppo il mancino sul secondo palo. Sotto porta c’è da migliorare tanto, ma è uno dei più brillanti, propositivi e coraggiosi tra i giallorossi. Ci mette tanta volontà, con qualche errore di posizione dovuto ai chilometri percorsi su e giù per la fascia.

Krstovic 4,5: Inguardabile, a tratti irritante, irriconoscibile, inconcludente. Il gol dello 0-1 nasce da una palla persa su un contropiede a favore, ignorando Gallo, liberissimo alla sua sinistra. Perde palloni su palloni e non va mai al tiro. C’è da dire, però, che i suoi compagni lo abbandonano a se stesso in mezzo ai difensori avversari, senza mai fornirgli supporto da vicino.

(70′ Pierotti) 6: Fa più lui in venti minuti che Krstovic in 70.

All. Gotti 5: Il Lecce dura solo una ventina di minuti, quando schiaccia l’Atalanta nella sua metà campo ma combina ben poco sotto porta. Quando i bergamaschi alzano il ritmo e anche la qualità di gioco, la sua squadra cala soprattutto mentalmente, accumulando errori su errori. Giocare ad una sola punta senza che le ali diano un apporto fattuale alla fase offensiva è come consegnarsi all’avversario. Siamo alla prima, le gambe sono ancora appesantite e la squadra ha assoluto bisogno di essere completata, è evidente a tutti. Il tecnico si era raccomandato coi suoi di essere coraggiosi ma equilibrati. I suoi sono stati coraggiosi per la prima fetta di primo tempo, poi si sono sfaldati minuto dopo minuto. Preoccupa soprattutto questo: l’assenza della voglia di riprendere la gara, sotto di uno e anche di due.