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LECCE – Arrivano rinforzi, (ri)ecco Barba: “Tesoro, resta! Ti aiuto io…”

Un invito a non mollare e un impegno a collaborare. Il doppio messaggio arriva dall’ex presidente del Gallipoli Vincenzo Barba. Destinatario: Savino Tesoro. Ecco la nota integrale.

“Nel ringraziare, da salentino e da semplice sportivo, la famiglia Tesoro ed il patron Savino per la disponibilità dimostrata, la tanta voglia di fare e i numerosi sacrifici sostenuti per reggere le sorti sportive del calcio leccese e salentino, sono ad invitarli a non demordere e a non desistere”.

“Io stesso in prima persona, nei prossimi giorni mi darò da fare per trovare un gruppo di imprenditori, seri, motivati ed economicamente forti che abbiano a cuore le sorti del Lecce Calcio per affiancare la Famiglia Tesoro nella guida della società, poiché sono convinto che l’anno prossimo sarà quello buono e che nel 2016 il Lecce potrà dapprima tornare in Serie B e da lì, successivamente, spiccare il volo nella categoria che merita e nella quale ha militato per anni”.

“Perché ciò accada occorrono, però, una serie di buone prassi comportamentali. La famiglia Tesoro deve mettere in soffitta quest’idea sbagliata di mollare tutto e andarsene. Così si crea malumore e incertezza tra i tifosi e non è giusto, in questa fase, seminare insicurezza sul futuro calcistico del Lecce, ricordando a tutti quanto il calcio sia importante come volano di sviluppo sociale ed economico. È finita l’era di ‘un uomo solo al comando’ nella guida delle società di calcio. Se perfino dei big come Silvio Berlusconi e Massimo Moratti chiedono l’aiuto di magnati orientali, figuriamoci se noi nel nostro Salento possiamo pensare che una famiglia, da sola, possa reggere la serti calcistiche di una squadra dalle forti e giuste ambizioni. Perciò, bisogna entrare nell’ottica di idee che soltanto unendo le forze si può dar vita a progetti solidi.

“È comunque impensabile senza investire risorse economiche, poter tagliare qualsiasi traguardo. Ci vogliono personaggi, imprenditori  e professionisti disposti ad impegnarsi nel settore, anche, perché no, con legittime aspettative di un minimo rientro. Ma intanto bisogna dedicarsi anima e corpo ed  investire, senza chiedere soldi alle amministrazione pubbliche e, soprattutto, ai tifosi. Basta flirtare e tirare per la giacchetta gli ultrà, che vanno solo e soltanto ringraziati per l’amore che ci mettono nel fare il tifo per la maglia, in qualsiasi categoria. La gestione economica di una società è ben altra cosa. Basta con le idee malsane di azionariati popolari che da noi non mettono radici. Devono essere industriali, imprenditori e professionisti a fare un passo avanti, uomini e donne che tanto hanno ricevuto dal territorio e che devono restituire qualcosa in termini concreti e non di parole vuote”.

“Per questo, come anticipato prima, sarò io stesso in prima persona, unitamente ad altri imprenditori, ad incontrare la famiglia Tesoro per metterci intorno a un tavolo e parlare di futuro. Del resto non c’è tre senza quattro e non c’è quattro senza tre; adesso si tratta di fare sul serio, nell’interesse dell’intero Salento.  Abbiamo visto tutti in questi anni quanto lo sport possa trainare la socialità e l’economia, ma perché si raggiungano gli obiettivi c’è bisogno che tutte le mani che si agitano in alto a mo’ di ola e a mo’ di applausi, prendano una diversa direzione e si dirigano dall’alto verso il basso in direzione tasche. A buon intenditor poche parole…”. 

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