foto: il gol di Pierottiph: Coribello/SalentoSport
LECCE – In balia dell’Empoli per un’ora, poi finalmente una squadra che attacca e aggredisce: le pagelle
LE PAGELLE DI LECCE-EMPOLI
Falcone 6: In una serata che stava andando stortissima ci mette la mano sul tiro di Cacace, deviando il pallone sul palo, mentre nel finale stava per sfornare un frittatone d’antologia facendosi sfuggire il pallone in presa bassa.
Guilbert 5,5: Tanti errori in fase d’impostazione, altrettanti in zona di ripiego, lento nel rientrare in occasione del gol empolese. Dorgu è costretto spesso ad arretrare di 50 metri per dargli manforte visto che è in netta e continua difficoltà.
(78′ Rebic) 6: Riempie l’area insieme a Pierotti e Krstovic, cosa che non si è vista per almeno un’ora.
Gaspar 6,5: prova a tappare la falla aperta da Rafia in occasione del gol di Pellegri non riuscendoci per un soffio. Salva, comunque, almeno tre gol con altrettanti interventi risolutivi.
Baschirotto 6: Disastroso coi piedi nel primo tempo, rimedia col fisico e con il tempismo nel limitare i dinamici attaccanti empolesi. Ma serve di più, in entrambe le fasi.
Gallo 6,5: Partita di cuore, grinta e anche di concretezza, vedasi il cross perfetto con cui pesca Pierotti in area in occasione del gol. Una continua spina nel fianco della difesa avversaria nell’ultima mezzora.
Ramadani 4,5: Spettatore non pagante. Non si vede mai, non si propone per lo scarico, non si muove per farsi affidare il pallone e, quando lo ha tra i piedi, non c’è mai un passaggio in verticale. Lo si vede, come sempre, rotolarsi a terra al minimo contatto avversario. Questo Ramadani non merita di partire titolare.
(60′ Sansone) 6,5: La scossa al Lecce la dà il suo ingresso. Cattiveria, qualità e carisma: questo è il calciatore che manca al Lecce. Si carica sulle spalle la squadra, colpisce un incrocio, fallisce un gol comodo ma almeno, dal suo ingresso, il Lecce ha cominciato a riempire l’area avversaria.
Rafia 5,5: Palla incollata al piede con l’attack, lento a farla girare (e il pubblico rumoreggia ogni volta che ritarda nello scarico al compagno) ma a livello di generosità, di corsa e di impegno è inappuntabile, nonostante i tanti errori, il più grave dei quali è un contrasto troppo leggero sul gol di Pellegri.
Dorgu 6,5: Anche oggi completa il giro dei quattro cantoni facendo bene in tutte le posizioni, mettendoci corsa, tecnica e generosità.
Oudin 4,5: Si vede solo quando calcia i piazzati – spesso male – e poco altro. Il gol empolese nasce da un capovolgimento di fronte dopo un suo pallone gettato via.
(60′ Coulibaly) 6: Si mette in mezzo e comincia a fare ciò che non ha fatto Ramadani per 60 minuti: il regista arretrato, facendo girare la palla con ordine e con intelligenza. Nel finale stava per combinarla grossa e forse si fa anche male, però rimedia ad una mezza papera di Falcone.
Banda sv: Qualche sgasata e un bel cross per Krstovic, poi l’ennesimo infortunio che, si spera, non lo tenga lontano dai campi per troppo tempo.
(20′ Pierotti) 7: Gotti lo vedeva così tanto in forma che è partito dalla panchina. Sulla fascia non riesce a sfondare, mentre diventa decisamente più pericoloso quando entra in area. Ed ecco il primo gol in Serie A con un imperioso stacco di testa su uno dei centrali più forti del campionato come Ismailj. Ma provarlo punta centrale sarebbe una follia?
Krstovic 6: Fa tenerezza per come cerca continuamente il gol, con tutte le sue forze, da tutte le posizioni. Il temperamento è da centravanti vero, ma non basta, serve metterla dentro. Ci prova in tutti i modi, in almeno due o tre occasioni colpisce il pallone in maniera grottesca ma il problema è che in area è da solo a lottare contro tutti. Nel finale colpisce anche una traversa e trascina la squadra a caccia della vittoria.
All. Gotti 6: Ripesca Oudin titolare e l’ultima volta era stato nello 0-6 con la Fiorentina. La mossa, come contro i viola, si rivela completamente non azzeccata, il Lecce con lui in campo e con Ramadani pressoché invisibile gioca in nove, non trova spazi, misure, viene completamente sovrastato dal pressing altissimo empolese. L’unica traccia di gioco è la solita: palla agli esterni e quel che viene viene, col solo Krstovic in area lasciato a se stesso. Le cose cambiano una volta subito il gol e tolti i due invisibili in campo: l’ingresso di Sansone e di Coulibaly quantomeno riporta il Lecce in undici contro undici. Il centrale comincia a fare onestamente il lavoro che avrebbe dovuto fare Ramadani, prendere palla e gestirla, magari impostando in verticale l’azione. Sansone trascina i suoi che ora si gettano in area in almeno tre unità, cosa mai vista per 60 minuti. Pierotti in mezzo all’area e più vicino a Krstovic forse potrebbe essere una soluzione interessante per il futuro, forse si è trovato il ruolo adatto per l’argentino. Lecce scatenato anche dopo il gol, colpisce due traverse ma rischia anche di prenderle in contropiede su una mezza papera di Falcone. Un punto tirato per i capelli: potevano essere tre ma anche zero. Questa gara deve rappresentare un punto di svolta: non si può impostare una partita sul non prenderle per poi cercare di recuperare la gara una volta passati in svantaggio. Non sempre ti va bene. Anzi. La pausa sarà importantissima per lavorare sulla testa dei ragazzi e su un progetto di gioco che deve necessariamente essere più aggressivo e meno difensivista, seppur in continua carenza di uomini per motivi strutturali e di infermeria.