Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

foto: Gaspar: ancora una prova sotto tono
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – I centrali fanno acqua, gli attaccanti fanno il solletico: le pagelle del ko di San Siro in casa Inter

LE PAGELLE DI INTER-LECCE

Falcone 6: Forse avrebbe quantomeno potuto abbozzare l’intervento sul colpo di testa di Darmian, ma, in generale, fa quanto è nelle sue possibilità. Subisce solo tre tiri in porta, sul rigore dello specialista Calhanoglu è nettamente spiazzato e interviene più del solito sui palloni alti, anche se non sono la sua specialità.

Gendrey 5,5: L’ultima in maglia giallorossa è così e così, come tutta la sua esperienza a Lecce. In questi anni non sembra esser granché migliorato né nella fase difensiva (troppo larga la chiusura su Dimarco nel primo gol), né in quella offensiva. Tanto di cappello per essersi messo in gioco con volontà e generosità, pur avendo le valigie in mano. Dieci milioni per la sua cessione sono davvero un gran colpo di mercato. Con la speranza che il suo/i suoi sostituti non lo facciano rimpiangere.

Baschirotto 5,5: Decisivo nel ribattere un tiro a botta sicura di Barella che sarebbe stato sicuramente gol, ma, per il resto, appare ancora impacciato e sicuramente al di sotto del suo standard qualitativo messo in mostra quando, di fianco, aveva gente del calibro di Umtiti o Pongracic. Un suo passaggio teso e orizzontale, ai 20 metri difensivi, al 12′, non stoppato bene da Gaspar, mette in difficoltà tutta la squadra e rischia di provocare il 2-0. Un calciatore della sua esperienza non può fare questi errori.

Gaspar 4,5: L’intervento su Thuram è da rugby e non da calcio. Lo stop approssimativo con cui dà il via all’azione che, a momenti, causa il 2-0 di Barella è di livello dilettantistico. Va bene, le prime due sono andate. Ora è tempo di dimostrare le proprie qualità, se ci sono (come sembra).

Gallo 6: Sbaglia in occasione del primo gol, ma, come anche contro l’Atalanta, si rende protagonista in positivo per le diverse chiusure in diagonale difensiva, per mettere delle pezze sui buchi lasciati dai suoi compagni. La corsa è sempre da maratoneta, il cuore in campo non manca mai.

Ramadani 5: Solito copione già visto e rivisto: non fa la differenza in mezzo al campo, arriva spesso in ritardo, si limita a passaggini sterili e anche imprecisi, non fa salire la squadra, fa poco filtro, non è mai propositivo. Ci si chiede se sia davvero intoccabile il suo posto da titolare in squadra, stando così le cose.

Pierret 6: Sovrastato da Taremi nel gol dell’1-0, ma il problema di fondo è: perché deve essere il francese a marcare la punta centrale nerazzurra, e non un centrale? Per il resto della gara conferma la buona impressione suscitata nella prima partita, quando poi fu sostituito all’intervallo pur essendo uno dei migliori. Bravo nella gestione del pallone contro il miglior centrocampo d’Italia.

(85′ Berisha) 6: Dopo 180 minuti, è suo il primo tiro pericoloso verso la porta avversaria. Merita minutaggio maggiore, senza dubbio.

Dorgu 5,5: Tra i più dinamici in una serata da dimenticare. Schierato a destra, conferma la sua maggior attitudine a giocare più in avanti che da terzino sinistro, come Corvino vorrebbe. Quando accelera mette un po’ in soggezione la difesa nerazzurra, ma non basta. Serve più sostanza.

Rafia 5,5: Gotti lo elogia per la sua capacità di cucire il gioco. Sarà, ma farlo a marcia ridotta non è l’ideale. Schierato ancora dietro l’unica punta, stenta a trovare le misure dei passaggi e degli inserimenti. Un altro aspetto che, forse, Gotti dovrebbe rivedere.

(64′ Pierotti) 5,5: È una punta centrale? Una seconda punta? Un esterno d’attacco? Un trequartista? Ancora questo non è chiaro. Si muove molto ma sotto porta fa il solletico agli avversari.

Banda 5: Quando la condizione fisica era al top, era in grado di saltare (certo, non sempre) l’uomo e di mettere al centro qualche pallone insidioso. O di andare al tiro. E di coprire bene in ripiegamento difensivo. Da tempo ormai non si vede più nulla di tutto questo. Bene lo scatto bruciante, ma se è fine a se stesso a cosa serve?

(64′ Morente) 5,5: Fa il compitino, sembra non voler rischiare o prendere iniziative e ciò non è un buon segnale per un calciatore acquistato per saltare l’uomo sulla fascia.

Krstovic 5: Giocare in questo modo, soverchiato e accerchiato da almeno due avversari e senza che nessuno sia lì, a pochi metri, a dargli una mano nell’appoggio o nel fraseggio, è sicuramente frustrante. Ci mette anche del suo con diversi errori tecnici. Avrebbe bisogno un compagno di reparto, perché in questo modo è praticamente inutile.

(85′ Coulibaly) sv

All. Gotti 5,5: Fa quel che può con una squadra incompleta e da rinforzare quanto prima. Anche contro l’Inter, a deciderla sono stati alcuni errori tecnici individuali. Conferma il 4-2-3-1 ma con gli esterni d’attacco che in attacco non incidono e in difesa fanno fatica a rientrare, tale schema di gioco pare fuori luogo. D’altronde, non ha a disposizione una seconda punta alla Piccoli con cui potrebbe provare a ricalcare lo schema della scorsa stagione. Oddio, ci sarebbe Pierotti ma ancora non si è capito qual è la sua posizione migliore; ci sarebbe anche Burnete ma, anche contro l’Inter, non gli è stata data fiducia. Rafia dietro la punta non convince, così come sembrano a corto di condizione altri elementi portanti della sua rosa, come i centrali difensivi, Ramadani, Banda, Krstovic. Oggi andrà via anche Gendrey e ci sarà da resettare tutto, ancora una volta. Non una situazione facile, ma il tecnico veneto sa il fatto suo e siamo sicuri che, in qualche modo, verrà fuori da questo brutto temporale.