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CASARANO – Presentato l’allenatore, è Giovanni Costantino: “Voglio orgoglio, identità, mentalità e aggressività”

È Giovanni Costantino il nuovo allenatore del Casarano Calcio. Al 37enne siciliano, originario di Messina, è affidata la guida tecnica dei rossoazzurri per la prossima stagione.

Nonostante la sua giovane età, Costantino vanta un’esperienza nazionale e internazionale di grande spessore.

Alla conferenza stampa di presentazione, conclusasi pochi minuti fa, oltre al tecnico e al DS, erano presenti il presidente Giampiero Maci, il suo vice Antonino Filograna e il dirigente Marcello Perdicchia.

“In realtà – dice il tecnico – la presunta trattativa è durata 10 secondi. Ho accettato subito con entusiasmo di venire a Casarano. Credo sia una piazza particolare. Mi ha colpito l’identità, l’amore, quello che i casaranesi sentono per questa squadra. Riscontrare un amore simile, in una cittadina di 20mila abitati è una cosa unica. Sapete, io ho frequentato la curva per anni. Ed ho stampata nella mente un’immagine della curva Nord del Casarano trasformata in una gigantesca bandiera brasiliana. Ecco, mi piacerebbe portare negli undici che scenderanno in campo orgoglio, identità, mentalità, aggressività, qualcosa che possa rendere orgogliosi la società e i tifosi. C’è la volontà di creare una squadra molto aggressiva che non abbia paura di nessuno e che voglia vincere contro chiunque. Le mie motivazioni sono massime e se riusciremo a fare un buon lavoro tutti insieme, avremo una grande stagione. Non voglio porre limiti, non vedo l’ora di iniziare. Per quanto riguarda la pressione dell’ambiente, credo che per un allenatore la pressione sia normale. A Casarano entro con tantissima umiltà, consapevole che c’è tanto da fare, ma la pressione si trasforma in motivazione. Ho bisogno accanto a me di persone che ci credono. Vengo dalla Sicilia e anche là la gente è molto calda e passionale. Per il resto, sono stato in società che avevano vinto campionati, in una squadra che aveva conquistato 23 titoli nazionali (l’MTK Budapest ndr), in una nazionale (l’Ungheria ndr) che ha disputato due fasi finali dei Mondiali. La pressione non mi spaventa. Sul girone che dire? Ci sono società forti, con giocatori forti, ma noi non abbiamo paura di nessuno. Sono gli altri a dover preoccuparsi, non noi. Massimo rispetto sempre, ma con la mentalità di voler fare la nostra partita. La squadra deve avere grande personalità e coraggio. Stiamo costruendo una squadra di personalità. Vi garantisco che chi ha paura non gioca”.  

Particolare attenzione sarà rivolta al settore giovanile, nella consapevolezza dell’importanza di un vivaio con giovani del posto.

Dell’attuale rosa potrebbero essere riconfermati 2-3 giocatori. La riconferma dipenderà dall’eventuale accordo economico. Sul versante under, si sta lavorando alla individuazione del portiere. In ogni caso, stante anche il ritardo con il quale si sta partendo nell’allestimento della rosa, l’indicazione è di prendere degli under forti, a prescindere dal ruolo e dal reparto. Semmai, saranno gli altri sette ad adattarsi.

“Se mi ispiro a qualche allenatore? In giro – aggiunge Costantino ci sono tanti allenatori bravi a cui ispirarsi, ma penso che ognuno debba avere la sua personalità. Poi, ovviamente, bisogna calarsi nella categoria. In Italia mi piacciono De Zerbi, Pioli e Dionisi. Sul modulo che adotteremo, al momento ritengo sia più importante avere un’idea di gioco. La squadra deve giocare insieme ed essere unita nei reparti. Non mi piace il calcio “casuale”, dove si butta la palla in avanti e poi si vede cosa succede. La squadra dovrà difendere alta ed essere aggressiva. Questo è un campionato da giocare dando battaglia”.

Non si pone limiti sugli obiettivi, il neotecnico rossoazzurro.

“Quando sono stato contatto, mi è stato detto che c’era da ripartire – taglia corto Costantino, la prima cosa da fare è mettere dentro una mentalità professionale e ripartire con una riorganizzazione professionale. La seconda cosa che mi è stata chiesta è di fare un buon campionato. Io personalmente miro ad un campionato da protagonisti. I risultati sono incontrollabili, dipendono da tanti fattori, ma avere una squadra che se la gioca sempre e che non ha paura dipende da noi. Se noi avremo la capacità di giocare un calcio propositivo, potremmo raggiungere degli ottimi risultati. Detto questo, non voglio porre limiti, né fare proclami”. 

Tra una rosa di nomi, Costantino era la prima scelta del Ds Montervino, che spiega i motivi dell’ingaggio.

“Quella di Costantino – commenta il DS – è stata una figura cercata e voluta. Rispecchiava la persona che secondo noi può portare in alto i colori rossoazzurri. La scelta non è mai stata dubbiosa, il mio primo nome è stato il suo. C’è stato un ventaglio di nomi, ma con il chiaro pensiero di puntare su di lui. Se avessi portato un allenatore esperto della categoria o un pugliese o un tecnico avanti con l’età, non sarei stato diverso da altri. Ho la mia visione di calcio, condivisa dalla società, e questa visione si rispecchia in Giovanni. In lui credo molto, in quanto ha un’apertura mentale diversa, ha lavorato in quattro Paesi differenti, anche nel calcio femminile, ha fatto la serie A, ma soprattutto ha un’esperienza internazionale in quanto allenatore in seconda della nazionale ungherese. Inoltre, nonostante abbia solo 37 anni, ha già conseguito i patentini Uefa B, Uefa A e Uefa Pro. Sono certo che sia la persona giusta”.

(foto: la cs di oggi – ©G. Lagna))