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BRINDISI – Serie D 2011/12, sotto inchiesta le gare con Grottaglie e Irsinese

Parallelamente all’operazione Dirty Soccer che sta sconquassando il mondo del calcio, sia professionistico, che dilettantistico, nelle ultime ore è venuta alla luce anche un’altra inchiesta che ha coinvolto, ancora una volta, la Ssd Città di Brindisi.

Sei avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati ad altrettante persone tra cui ci sono, ancora una volta, Savino Daleno ma anche Massimo Pollidori, capitano biancazzurro, gli ultras Francesco Margherito detto ‘Lalla’, Alessio De Iudicibus e Francesco Galluzzo, e l’ex presidente Roberto Quarta.

Il focus dell’inchiesta riguarda presunte minacce fatte ad alcuni calciatori del Brindisi per far sì che la squadra perdesse oppure tentativi di combine non andati a segno perché qualcuno non ha accettato la proposta e ha giocato con ‘lealtà’ (“Operazione Lealtà” è, appunto, il nome dato all’inchiesta). Gli indagati dovranno rispondere di tentativi di frode calcistica. Alcuni dei quali anche con minacce e violenza privata.

Le partite sotto osservazione sono Grottaglie-Brindisi (2-3, LEGGI QUI) del 18 dicembre 2011 e Irsinese-Brindisi (1-3, LEGGI QUI) del 29 gennaio 2012.

Quarta, per esempio, secondo gli inquirenti, avrebbe “costretto con minaccia” il neo allenatore del Brindisi Enzo Maiuri a lasciare gli spogliatoi del ‘Fanuzzi’ ritenendo che il tecnico non avesse nessuna legittimazione a seder in panchina, con la minaccia di “gravi conseguenze”. Per Quarta ci sarebbe anche un tentativo di frode su Grottaglie-Brindisi: contattando il calciatore Prisco del Brindisi, gli chiese di “non fare niente, non fare gol”, ma quest’ultimo giocò e lo fece, secondo gli inquirenti, lealmente.

Gli altri indagati, invece, avrebbero tentato di manipolare il risultato di Irsinese-Brindisi per far perdere i biancazzurri e garantire la salvezza alla squadra lucana. Allo stesso tempo, per danneggiare il Brindisi e favorire il passaggio di proprietà (poi, effettivamente, verificatosi) con l’ingresso del presidente Flora. Per chiudere ci sarebbero le minacce, da parte di Galluzzo, all’ex presidente Giuseppe Roma, invitato, con modi spiccioli e poco ortodossi, a mollare tutto.

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