foto: il gol di Krstovicph: Coribello/SS
LECCE – Strefezza e Pongracic trascinano il gruppo, Krstovic è ancora letale: le pagelle
LE PAGELLE DI LECCE-SASSUOLO
Falcone 6: Non compie una parata perché i suoi scudieri fanno appieno il loro dovere, rigore a parte dove viene spiazzato da Berardi. Solo ordinaria amministrazione e un mezzo brivido su un retropassaggio un po’ troppo azzardato di un suo compagno, ma se la cavicchia coi piedi.
Gendrey 6,5: Uno dei tanti giallorossi ad aver consumato gli scarpini a furia di fare su e giù sulla fascia. Al 40′ ha sui piedi il pallone del pareggio ma un super Consigli gli chiude bene lo specchio, negandogli la gioia del primo gol in giallorosso. Perde un po’ di lucidità negli ultimi minuti per via dell’acido lattico accumulato dopo aver dato tutto.
Pongracic 7: Salva due gol fatti, una volta su Recic, una volta su Berardi, facendosi trovare sulla traiettoria dei rispettivi tiri. Manca ancora l’appuntamento col gol, dopo la chance fallita col Napoli, quando arriva tardi di mezzo secondo su un cross infiocchettato di Oudin. Sarebbe stata la ciliegina sulla bocca di dama.
Baschirotto 6,5: Scomposto col braccio in occasione del rigore, pur non limpidissimo e col pallone che gli schizza addosso dopo due rimpalli e da cortissima distanza. Prima e dopo scarica in campo grinta, muscoli e posizione e un gol sfiorato a fine primo tempo da corner. Suo l’assist volante per il gol di Krstovic.
Gallo 6,5: Corsa, cross di buona fattura, recuperi e sovrapposizioni, fin quando i crampi non gli staccano la benzina.
(65′ Dorgu) 6,5: Continua il lavoro fatto da Gallo assicurando dinamismo, buoni fraseggi coi compagni, chiudendo una diagonale difensiva a pochi minuti dalla fine che poteva causare grossi danni. Cresce di partita in partita.
Kaba 7: Monumentale. Sradica palloni su palloni dal primo all’ultimo minuto, spesso convertiti in ripartenze, correndo come un ossesso, facendosi trovare sempre al posto giusto e tappando anche i buchi dei compagni.
Ramadani 6: Si fa vedere poco. Dovrebbe prender palla per primo ma spesso non riesce a uscire dalla marcatura dell’avversario, così l’azione deve ripartire con un lancio lungo, spesso preda degli avversari. Non è Hjulmand, questo è evidente, ma i margini di crescita sono decisamente ancora larghi.
Rafia 6: Ha tanta voglia di mettersi in mostra e spesso la paga, prendendo decisioni d’impulso che spesso si rivelano poco fortunate (vedasi tiro dai 20 metri con Krstovic che reclamava palla accanto a lui). Gioca comunque una buona gara ma deve migliorare nell’ultimo passaggio e nel tiro, oltre che nella gestione delle forze. Non contento della sostituzione, comunque applaudito dal pubblico che ne ha apprezzato l’impegno.
(63′ Oudin) 6,5: Con quel sinistro disegna deliziose traiettorie, tanto belle quanto colpevolmente non sfruttate dai suoi compagni.
Almqvist 6: Decisione sbagliata sull’assist di Strefezza dopo cinque minuti, preferendo il ponte al centro per Rafia invece che armare il destro verso Consigli. Sfreccia a velocità doppia su Vina e spara sul primo palo, non sorprendendo Consigli. Cala alla distanza, la pausa gli farà bene.
(85′ Sansone) SV
Krstovic 6,5: Gol alla Pippo Inzaghi, il quarto in sette partite. Freddo e letale sotto porta nel controllare un pallone bollente e spedirlo alle spalle di Consigli. Lotta contro tutto e tutti, denotando una fame di gol e una voglia di vincere che gasa i tifosi e anche i suoi compagni. Alterna scelte errate a numeri e sponde da centravanti vero, lasciando l’impressione che potrebbe davvero essere il trascinatore di questa squadra.
(85′ Piccoli) SV
Strefezza 7: Inventa calcio, trova spazi, prende falli, carica avversari di cartellini, corre e rincorre, prende falli. Gli è mancato solo il gol a coronamento di una partita da capitano vero.
All. D’Aversa 6,5: Cambia il solo Kaba per Blin, dando fiducia per 10/11 ai titolari di sabato col Napoli. Per venti minuti, la squadra produce palle gol in quantità ma passa in svantaggio per una mezza ingenuità. Per dieci minuti accusa il colpo, poi il Lecce riparte, sciupa ancora, poi pareggia e rischia di vincere, risultato che non avrebbe scandalizzato nessuno. Il Lecce gioca, corre, sbaglia – essendo giovanissimo – ma ci mette il cuore e merita l’applauso della gente. Alla pausa con 12 punti in otto gare e va bene così.