
in foto: Strefezza sommerso dai compagnicopyright: Coribello/SS
LECCE – Strefezza-Umtiti, classe e sostanza. Colombo ombra di se stesso: le pagelle
LE PAGELLE DI LECCE-UDINESE
Falcone 7: Su questa vittoria, pesantissima, ci sono anche le sue manone. Dopo qualche prova sotto tono, ritorna ai suoi livelli, sventando almeno due palle gol udinesi sulla rovesciata di Lovric e, di piede, su Ehizibue. Bravo anche a giocare col cronometro quando il Lecce è tutto indietro a difendere.
Gendrey 6,5: La sua discesa sul fondo al 60’ è stata fondamentale per le sorti della gara. Vince il duello con Udogie, che non è comunque brillantissimo, e, appena può, si sgancia nelle sue sgroppate in fascia, mettendo dentro qualche buon pallone. Esce dal campo sfinito, non gli si poteva chiedere altro.
(67′ Romagnoli) 6,5: Buonissima alternativa alla solida coppia centrale giallorossa. Nei minuti caldi, mette in campo la sua esperienza, unita a tempismo e cattiveria agonistica.
Baschirotto 6,5: Rude nei contrasti, approssimativo nei lanci lunghi ma grintoso e efficace come dimostrato in quasi tutta la stagione. Chiude da terzino destro e, anche sulla fascia, ci mette il suo peso specifico.
Umtiti 7,5: Uomo partita a pari merito con Strefezza. Un muro nella difesa giallorossa, freddo, efficace, efficiente anche con una dolorosissima gomitata al costato.
Gallo 6: Un paio di distrazioni in difesa che potevano costare care, ma anche qualche buona chiusura. La corsa non manca mai, ma servirebbe anche qualche cross teso o radente nell’area ospite.
Blin 6,5: La sua tipologia di gara preferita: mieru, pezzetti e cazzotti. Arriva tardi di mezzo secondo con l’appuntamento col gol nel primo tempo, su cross di Di Francesco. Sfiora anche l’inzuccata vincente su corner. Nel mezzo, buon supporto a Hjulmand, cuore da vendere e una palla d’oro che Di Francesco sciupa clamorosamente a due metri dalla porta.
(78′ Gonzalez) 5,5: Entra carico a mille ma non trasforma la grinta in cose utili, prendendo un giallo per proteste, sbagliando un paio di palloni pesanti e, beffa delle beffe, prendendosi anche una pallonata in faccia da Maleh.
Hjulmand 7: Le prime due palle perse arrivano al 70’ e al 72’. Prima e dopo ne catture mille e una, cercando sempre un’idea, un suggerimento non fine a se stesso, un compagno che scatta sulla fascia o che si accentra. Certo, il tiro in porta non è il suo forte, ma questo lo avevamo già capito da tempo. Cuore da capitano.
Oudin 6: Si sfianca nel pressing sul portiere avversario, dato che Colombo è piantato per terra. Eccede in qualche preziosismo inutile ma, almeno, sui corner, qualche traiettoria tesa e pericolosa, riesce a disegnarla. Sparisce un po’ nella ripresa e lascia, anche oggi, la sensazione che non stia ancora dando tutto quanto è nelle sue corde.
(78′ Maleh) 6: Dà il suo contributo nel gestire il pallone nella fase caldissima.
Strefezza 7,5: Se non gira lui, il Lecce viaggia in seconda marcia. Trova il gol dopo tempo immemorabile, sebbene su rigore, ma dal peso enorme. Freddo nello spiazzare l’estremo difensore bianconero, protagonista prima e dopo di una gara di sacrificio a tutta fascia, sfiorando la marcatura su punizione (rimpallata da Colombo…) e inventando per i compagni che stentano a stargli dietro nella velocità di pensiero. Salterà la prossima con la Juventus ma servirà ancora di più come il pane contro il Verona.
(78′ Banda) 6: Entra carico come un cellulare alle sette di mattina e fa più o meno quello che Baroni gli aveva chiesto: correre. Spesso più veloce della sua stessa ombra, riesce anche oggi a fare 30 ma non 31.
Colombo 4,5: Sbaglia quasi tutto quello che fa – e che non fa, come il pressing sul portiere o portatore di palla avversario -, negando anche un possibile gol a Strefezza, rimpallandogli il tiro in traiettoria. Non bastano un paio di scambi veloci coi compagni, perché ne sbaglia tanti altri, troppi, non rendendosi mai pericoloso. A questo Lecce non serve questo Colombo. Ci sono altre sei occasioni per tirare fuori il meglio…
(56′ Ceesay) 6,5: Corre, rincorre, si propone, pressa, tiene o ruba palla in qualche modo, pur sbagliando ancora qualche stop di troppo. Vero è che non trova lo spazio per tirare in porta, ma almeno esce dal campo con la maglia sudata. Differenza abissale d’impatto con il compagno rilevato.
Di Francesco 6: Sciupa un gol da due passi, provocando smoccolamenti (eufemismo) in tutto il Salento e non solo. Troverebbe anche il gol del vantaggio se non fosse in fuorigioco di mezza spalla. Si sacrifica spesso in copertura e lo fa discretamente bene, ma servirebbe anche più sostanza nei 30 metri avversari.
All. Baroni 6,5: Il Lecce centra il suo obiettivo ed è quello che contava di più oggi. La squadra, di certo, non produce quegli sprazzi di gioco fluido visto all’andata, sintomo che la condizione fisica, ovviamente, non è quella di mesi fa. Ma vince, in qualche modo, e anche meritatamente. Anche oggi sembrava una gara stregata, poi vinta per un rigore trasformato freddamente dal suo miglior uomo, a cui chiede sacrifici enormi. Finalmente interrotta la serie negativa, la palla passa alle dirette concorrenti. Sarebbe un errore, ora, andare a Torino con la mente al Verona. Il Lecce non può permettersi di snobbare alcuna delle sei partite rimaste sino alla fine e su questo aspetto il compito del mister è fondamentale. Mezzo voto in più a patto che si vada a giocare contro la Juve col sangue agli occhi come visto, in parte, oggi.