foto: Strefezza post-rigore alla Salernitanaph: Coribello/SS
LECCE – Ritorna il campionato (finalmente): va bene l’entusiasmo, ma ora c’è da tornare in battaglia
Ritorna il campionato dopo la lunga sosta per le nazionali. In casa Lecce, questi giorni sono trascorsi col morale altissimo, dopo le prime quattro partite ufficiali della nuova stagione archiviate con tre vittorie e un pareggio in rimonta.
La classifica riscalda i cuori dei tifosi, anche troppo, viste le sole tre partite di campionato disputate. L’ondata di entusiasmo e di ottimismo, giustificato e giustificabile, non deve, però, far dimenticare quelli che sono i veri obiettivi della squadra: raggiungere, quanto prima, la quota salvezza. Quota che, quest’anno, potrebbe essere decisamente più alta rispetto a quella dello scorso anno.
“Il Lecce è secondo a pari punti con la Juve!”. “No, il Lecce è terzo!”. “Il Lecce è quarto”. “Ma se la Juve non battesse la Lazio e il derby di Milano finisse in pareggio… e il Lecce vincesse a Monza…”. Tali frasi si sono sprecate, in questi giorni, specialmente sui social network. Sia chiaro: nessuno, prima dell’inizio del campionato, avrebbe potuto pronosticare una siffatta classifica dopo tre giornate di campionato. Per la cronaca, con la classifica attuale, il Lecce sarebbe terzo a pari punti con la Juventus, non secondo, né quarto, non essendoci, ancora, gli estremi per l’applicazione della classifica avulsa (ossia, gli scontri diretti tra le squadre a pari punti). Fa piacere che il Lecce sia, al pari di Chelsea e Real Madrid, la squadra che vanta la percentuale più alta di giocatori che toccano il pallone in area avversaria, ma la realtà resta una: il Lecce deve restare da battaglia, umile e concentrato sul suo obiettivo principe: la salvezza.
Nei giorni scorsi, il neo riconfermato Pantaleo Corvino ha spiegato, con la sua solita schiettezza, che il Lecce deve restare Davide e non diventare Golia. Questa è la sua massima preoccupazione nella gestione del club, questa è la cosa che lo fa “incazzare”. Pertanto, basta crogiolarsi con la classifica, basta con le statistiche fini a loro stesse, basta voli pindarici prematuri, giacché siamo solo a settembre: testa a Monza, dove ci sarà da affrontare la quarta battaglia di un lungo, lunghissimo campionato.