
LECCE – Meluso: “Sticchi Damiani il mio punto fermo. Gruppo composto da uomini veri”. E dice la sua sulla lotta salvezza
A due giorni dal successo ottenuto nello scontro salvezza contro la Spal, il direttore Mauro Meluso ha analizzato il momento dei giallorossi sulle colonne della Gazzetta Del Mezzogiorno.
“Il tris di successi centrato con la Spal – racconta Meluso -, che in precedenza era stato ottenuto solo nel 2003/2004, come le 100 panchine raggiunte da Liverani a Napoli ed il 4-0 inflitto al Torino, che ha eguagliato la vittoria con lo scarto più ampio mai conquistata in A, sono record che fanno piacere perché resteranno nella storia del Lecce, ma ciò che conta nell’economia della stagione sono i punti che abbiamo messo da parte in questi tre match che ci hanno permesso di compiere un passo verso quella salvezza che costituisce un grande traguardo che vogliamo tagliare. Contro il Toro siamo stati spumeggianti. Al San Paolo abbiamo dato il 120% dopo un avvio in salita. Sabato abbiamo sofferto a tratti. Si consideri che, per i nostri rivali, si trattava quasi di una partita da ultima spiaggia. A questo si aggiunga che la Spal ha dei valori”.
“Nessuno di noi ha pensato, nei momenti difficili, di non farcela – prosegue Meluso -, ora che le cose stanno andando bene nessuno immagina che il cammino possa essere diventato facile. Se qualcuno dovesse illudersi che è cosi commetterebbe un errore gravissimo perché la strada è lunga e tortuosa e ci saranno altre fasi delicate. Una formazione come la nostra deve essere consapevole che dovrà soffrire sino agli ultimi istanti”.
Nel periodo di maggiore difficoltà della squadra, molti hanno puntato il dito contro alcune scelte del direttore sportivo giallorosso, ma Meluso risponde così: “Ho un punto fermo, che è il rapporto con il presidente Sticchi Damiani. È una persona schietta e diretta, che dice ciò che pensa. Inoltre, è stimato dall’ambiente. Dando conto a lui do conto all’intera piazza del mio lavoro. Per il resto, le critiche ci stanno, come qualche colpo non riuscito. Non mi interessa, invece, ciò che circola sui social”.
Fino ad ora le scelte fatte nel mercato di gennaio si stanno rivelando azzeccate: “Determinante, in quest’ottica, è stata l’integrità morale dello spogliatoio. Il gruppo storico è composto da uomini veri, che hanno a cuore il bene del Lecce. I nuovi, inoltre, hanno avuto il vantaggio di entrare a fare parte di un collettivo che, per merito di Liverani e del suo staff, ha una identità tattica ben precisa. Inoltre, sono stati scelti perché pensavamo fossero adatti al tipo di calcio che interpretiamo”.
Nonostante le diverse assenze, la squadra ha saputo reagire in maniera positiva: “Al di là degli assenti che abbiamo avuto per l’intera settimana, si sono aggiunti Rispoli e Saponara alla vigilia e Falco a match in corso. Tralasciando il fatto che Gabriel e Tachtsidis erano alla prima convocazione dopo una lunga assenza. Insomma, avremmo potuto reagire male ad una simile situazione ed invece abbiamo vinto”.
Decisivo ai fini del successo contro la Spal è stato Zan Majer, una delle scoperte del direttore Meluso. “Non sono per le autocelebrazioni. Le somme andranno tirate alla fine. Lo sloveno è arrivato a parametro zero, come altri calciatori che hanno sin qui fatto bene in C ed in B e che si stanno ritagliando uno spazio in A”.
Le prossime quattro uscite, vedranno Mancosu e compagni affrontare, Roma, Atalanta, Juventus e Milan: “Si tratta di incontri dall’elevato coefficiente di difficoltà, ma abbiamo già dimostrato, sin qui, di potere muovere la classifica anche contro complessi di caratura totalmente differente dalla nostra. Come sempre, dovremo provare a trarre il massimo da ogni sfida. Per salvarci servono punti. Nessuna delle squadre in lotta per la permanenza mollerà fino a quando avrà una speranza”.
In chiusura il ds esprime il suo pensiero sulla lotta salvezza. “Sono certo che anche le ultime due daranno battaglia sino in fondo e che non sono quindi fuori dai giochi. Analogamente, chi ci precede di poco non può stare evidentemente tranquillo”.