
LECCE – Riapertura degli stadi: le parole di Sticchi Damiani, De Laurentis e Emiliano
Si è tenuto all’ora di pranzo l’incontro in videoconferenza tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente del Lecce Sticchi Damiani e il presidente del Bari Luigi De Laurentis. Come ormai noto, l’ordine del giorno riguardava la possibile riapertura degli stadi in Puglia, ipotesi ventilata dopo una richiesta delle società di Lecce e Bari. Questo l’estratto della conferenza.
EMILIANO: “In questo momento noi abbiamo l’idea che sia preferibile riaprire le attività in maniera controllata, piuttosto che lasciar languire interi settori in grande difficoltà, senza che nessuno stia intervenendo per remunerare i danni provenienti da questa situazione. In Puglia abbiamo deciso di far ripartire, i feste patronali, locali e discoteche, situazioni che potrebbero prevedere la stessa gestione degli stadi. Vogliamo garantire la ripresa delle attività in piena sicurezza. Siamo riusciti a tenere i dati della Puglia molto bassi, e poi sappiamo bene che in Italia, giocare a calcio non è solo un divertimento, ma ha anche dei risvolti economici”.
STICCHI DAMIANI: “È il momento di fare il massimo sforzo per far tornare la gente allo stadio. Quello che stiamo vivendo in questo periodo non ci piace, un calcio senza gente ha molto poco dello spettacolo. Il nostro territorio quest’anno ha risposto in maniera molto forte. Ventimila abbonati, non li avevamo neanche nel primo anno in Serie A, quando ancora non c’erano le Pay tv. Abbiamo un obbligo morale di riaprire quantomeno agli abbonati, seguendo dei protocolli ben precisi, magari affidandoci anche alla turnazione. Nostro malgrado abbiamo ripreso a giocare per concludere perché in Italia, il sistema calcio non poteva assolutamente fermarsi. Questo è stato un sacrificio ma ora non teniamo lontane le persone perché qui rischiamo di perdere la gente e senza gente il calcio perde valore. La Puglia è riuscita a limitare il coronavirus con una grande gestione, se creiamo il precedente che la gente ritorna allo stadio, non vorrei che per la prossima stagione si possa andare incontro ad ulteriori problemi, quando in assenza di un vaccino, il problema anche se in forma controllata potrebbe ripresentarsi. Zero casi e niente pubblico può voler dire che anche quando ci sarà un ritorno dell’epidemia saranno altri problemi. Noi faremo tutto il possibile per far ritornare la gente allo stadio in osservanza dei protocolli. Riducendo la capienza o come ho già detto con la turnazione, che sarà comunque un paradosso, perché il calcio è di tutti”.
DE LAURENTIS: “Con il presidente Sticchi Damiani e grazie all’ausilio di tre scienziati, abbiamo messo su un protocollo per far tornare i tifosi allo stadio. Un ringraziamento va anche al presidente Emiliano per il supporto mostrato nel voler sensibilizzare il Governo e la Federazione. Il nostro protocollo è un suggerimento, non siamo presuntuosi, vogliamo solo suggerire per agevolare la ripartenza, anche perché soprattutto in categorie come la nostra la situazione è ancora più difficile. Consideriamo che gli stadi rispetto ad altri luoghi hanno norme restrittive e controllate.La ripartenza sta avvenendo perché il Paese epidemiologicamente è in un momento favorevole, per cui è importante sostenere le strutture;mi auguro che questo nostro protocollo possa aiutare tutti a ripartire”.
EMILIANO: “Ci sono settori economici che sono basati tra continuità di relazione tra pubblico e attività che se interrotti rischiano di non ripartire. Pensiamo al campionato di basket italiano, che non è ripartito, con un danno però certamente minore a quello che ci sarebbe potuto essere in caso di mancata ripartenza del calcio. Fermare il calcio causerebbe grossi danni all’economia. Gli stadi sono luoghi con standard di sicurezza molto elevati, c’è il riconoscimento, ci sono le forze di polizia, tra i tanti luoghi dove le persone si assembrano gli stadi sono quelli che hanno il controllo dei flussi in entrata in uscita. Limitando la capienza potremmo tentare di ripartire, facendo sopralluoghi e verificando le problematiche. Si tratta poi di eventi all’aperto dove il rischio contagio è decine di volte più basso. Ciò che stiamo facendo oggi non è superfluo, è razionale. Prenderemo in esame la vostra proposta, la inoltreremo al Governo perché possa valutarne l’immediato recepimento. Viviamo una fase in cui il buon senso la sta facendo da padrone, non possiamo essere intimoriti con una situazione epidemiologica così favorevole. In autunno si potrà verificare un nuovo innalzamento della curva epidemiologica, ma non possiamo più chiudere il Paese; il lockdown è stato necessario perchè in quel momento storico eravamo impreparati, ma oggi la situazione sarebbe gestibile, anche per via di una crescita delle strutture sanitarie per la gestione di un’epidemia, con tutti gli ospedali che ora risulterebbero forniti anche dei dispositivi di protezione individuale. Ora qualcosa di simile non si può più ripetere. Il calcio ha sempre tenuto in grandissima considerazione la tragedia che abbiamo vissuto. Non c’è nessuna sottovalutazione, c’è però il desiderio di combattere il virus, non più con una sospensione della vita, ma adottando le cautele necessarie al proseguimento, e questo ovviamente non significa perfezione. In chiusura vi posso solo dire che vi seguo con trepidazione, e vi dico che assieme a tante altre squadre di calcio, rappresentate l’orgoglio e la passione sportiva della Puglia, vi ringrazio per i sacrifici che state facendo, voi e le vostre famiglie e tutti i vostri atleti. Noi pugliesi siamo una squadra fortissima”.