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LAST BET – The day after

Nonostante tutto, circola ottimismo negli ambienti leccesi, il giorno dopo l’esito del processo di primo grado ha condannato i giallorossi alla retrocessione (senza punti di penalizzazione) in Lega Pro col pagamento di una multa di 30.000 euro. Ottimismo che nasce da diversi fattori: il primo è stato il rinvio (di qualche giorno) della sentenza, visti i dubbi e le titubanze di chi doveva giudicare; il secondo è l’inattendibilità di Andrea Masiello; terzo: è molto importante, l’assoluzione di Giuseppe Vives e la caduta della responsabilità oggettiva del Lecce nella ‘combine’ del derby. Non si parla più, infatti, di “avvenuta combine” ma di “tentativo di alterazione”. Cade perciò l’ipotesi della pacca sulla spalla (tra Vives e Masiello) come segnale di conferma.

Con questi elementi in mano, il collegio difensivo giallorosso, formato da Mattia Grassani, Saverio Sticchi Damiani, Andrea Sambati e Franco Coppi ricorrerà in appello, da presentare entro 48 ore. La difesa punterà forte, quindi, sull’inattendibilità di Masiello e Carella e sulla questione relativa al denaro con cui furono pagati tali personaggi. Secondo l’accusa, i soldi furono consegnati in fascette della banca Monte dei Paschi di Siena, cosa che gli avvocati giallorossi hanno contestato dimostrando che il movimento di denaro è stato ordinato su conti Unicredit e San Paolo.

Insomma c’è ottimismo. La sentenza, secondo il pool di avvocati, è ribaltabile in appello. Ed è quello che si attendono tutti i tifosi giallorossi che, intanto, si stanno mobilitando per domani sera quando ci sarà l’esordio del Lecce al Via del Mare, in Tim Cup, contro il Chieti.