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ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – In campo solo per 35′ prima del Milan-show. Una squadra mentalmente in crisi e da recuperare in fretta: le pagelle

LE PAGELLE DI MILAN-LECCE

Falcone 5,5: Preso a pallonate in una serata da dimenticare in fretta. Sul primo gol si fa scavalcare dalla traiettoria di Morata. Sul secondo è impotente. Sul terzo avrebbe potuto rinviare meglio il pallone che poi, dopo una carambola su Baschirotto, finisce sui piedi di Pulisic.

Dorgu 5: Per oltre mezzora tiene bene a bada i due diavolacci che si trova di fronte e appoggia l’azione offensiva spesso e volentieri. Quando il Milan si sblocca, Leao e Theo Hernandez fanno un po’ quel che vogliono dalle sue parti anche perché i suoi colleghi di fascia non lo aiutano mai (Morente, Banda). Ogni partita un ruolo diverso: oggi terzino destro per emergenza: per la squalifica di Guilbert e perchè Pelmard non dà ancora (?) garanzie di affidabilità.

Baschirotto 5: Chiude bene ogni spazio per mezzora e lascia partire anche due lanci lunghi precisi e calibrati, cosa che di certo non si vede spesso. Affonda insieme ai compagni nei minuti finali del primo tempo e poi non si rialza più.

Gaspar 5,5: È quello, tra i difensori, che si arrende per ultimo. Prova anche un paio di spizzate di testa sul secondo palo ma se nessuno si fa trovare pronto…

Gallo 5,5: Solita corsa a tutta fascia ma in sofferenza quando il Milan attacca a pieno regime. Qualche buon cross ma ancora troppo lento e prevedibile. Nel primo tempo rischia di lanciare Morata in porta azzardando un dribbling in uscita.

Coulibaly 5,5: Non sfigura, nemmeno quando il Lecce è sotto un treno. Tampona e riaccende l’azione appena ne ha la possibilità, con esiti non sempre positivi. Cala nettamente col passare dei minuti.

(83′ Oudin) sv

Ramadani 5,5: Nella prima mezzora orchestra la manovra del Lecce ed è attento a chiudere ogni varco agli avversari. Lentamente, però, il centrocampo rossonero gli prende tempo e misure. Qualche buon suggerimento ai 25 metri, non sfruttato dai compagni. Colpevole sul terzo gol.

Pierret 5,5: Sicuramente meglio rispetto alle ultime prove, almeno nel primo tempo, tanto che sbaglia il primo pallone attorno alla mezzora. Lotta anche quando ormai il vantaggio è incolmabile fino a quando gli regge la pompa.

(73′ Rafia) 6: Un paio di buoni tocchi quando ormai c’era ben poco da fare.

Morente 4,5: In affanno continuo sulla sua fascia di competenza. Mette insieme errori di tocco, di posizione e di mancato aiuto al compagno in sofferenza (Dorgu). Nullo in avanti. Aspettando Godot.

(59′ Banda) 5,5: Colpisce un palo (ma era in fuorigioco), fa espellere Bartesaghi e poi si esibisce nel suo numero preferito: puntare ostinatamente alla porta, a prescindere dal numero di avversari che gli si trovano davanti, e – ostinatamente – tirare (male).

Krstovic 5: Suo il primo (bel) tiro in porta all’11’. Qualche palla difesa bene e scaricata al compagno vicino, qualche azione in duetto con Rebic, diversi tiri in porta che fanno il solletico a Maignan. Poi si perde Morata sul gol dell’1-0 e si spegne la luce.

Rebic 5,5: In quello che fu il suo stadio ce la mette tutta per tenere alto il suo onore, ma è costretto a giocare spesso in inferiorità numerica e col compagno non proprio vicinissimo. La porta non la inquadra mai.

(73′ Pierotti) 5: Poca sostanza anche quando il Milan è in surplace.

All. Gotti 5: In piena emergenza, azzarda Dorgu contro Leao e Theo e perde la partita qui. Ma d’altronde, non è che ci fossero grosse alternative, a meno che di non rimettere Baschirotto terzino destro e di inserire un altro centrale in difesa. Coperta corta, anzi cortissima. Però la squadra tiene il campo per una buona mezzora, disegnando anche qualche bello scambio. Ci vuole, però, concretezza, sostanza, tecnica, talento. E su questi aspetti ci sono delle enormi lacune. Una settimana da dimenticare in fretta, cominciata col 2-2 di Lecce Parma, continuata con la figuraccia in Coppa, finita con un Lecce assente dal campo dal 35′ in poi. Al netto dei buchi che si ritrova in rosa, potrebbe e dovrebbe dare una scossa ai suoi ragazzi.