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SERIE C – Tra dubbi, acquisti e voglia di assaltare la vetta: il Catania dell’ex bomber Lucarelli

Inizio di 2018 migliore davvero non poteva esserci nel girone C di Serie C, che vedrà fronteggiarsi Lecce e Catania, prima e seconda della classe, in quello che si presenta già come il big match più atteso dell’anno. Favoriti della vigilia assieme all’attardato Trapani, giallorossi e rossazzurri hanno dato via già da diversi mesi a un entusiasmante inseguimento che ha visto pressoché sempre i primi avvantaggiati e i secondi subito dietro, questi fallendo talvolta ghiotte occasioni di avvicinarsi come nell’ultimo turno del passato anno solare. Gli etnei hanno approfittato della sosta per carburare ed arrivare al Via del Mare, che domenica si vestirà a festa con un pubblico da Serie A, con rinnovate forze, consapevoli che lo scontro diretto non sarà decisivo, ma che una vittoria dell’undici di Liverani potrebbe mettere davvero in discesa il cammino dei salentini.

Lecce-Catania non è tuttavia solo un testa a testa tra le due big del torneo. Come se non bastasse l’attualità della classifica e della forza delle due rose, infatti, la sfida è contornata da un contesto che conferisce al tutto ulteriore prestigio, e non potrebbe essere altrimenti considerato che si affrontano due tra le principali piazze del meridione, le due squadre che vantano la miglior media spettatori in Serie C nonché due club che hanno dato vita in passato a sfide storiche in categorie superiori. In totale sono 35 le volte in cui le due compagini si sono fronteggiate, e il bilancio sorride, seppur di poco, agli etnei: i giallorossi hanno vinto 10 volte contro le 12 avversarie, mentre i pareggi sono 13. Lo score si ribalta considerando le gare disputate al Via del Mare, dove i locali hanno gioito 8 volte, gli ospiti 3 e i pareggi sono stati 5. Vittoria leccese nel più recente incrocio nel Salento, risalente a un anno fa: finì 1-0 con gol di Costa Ferreira nella settimana precedente al disastro foggiano. Il Catania non batte a domicilio il Lecce dall’ultima gara di Serie A che le due squadre hanno giocato in casa giallorossa: era il 2011 e a decidere il match fu una prodezza di Barrientos a tempo scaduto. L’anno precedente stesso risultato a parti invertite, con Corvia match-winner. La più recente vittoria assoluta dell’Elefante contro i salentini risale invece al match d’andata, quando l’undici di rifilò un secco 3-0 a quello dell’allora mister Rizzo, dando vita alla rivoluzione che ha porta in seguito Fabio Liverani sulla panchina giallorossa.

Se quella resta, ad oggi, l’unico ko del campionato del Lecce, ai tempi fu la prima vittoria per il Catania, squadra costruita in estate per puntare dritta alla promozione dopo due campionati disastrosi. L’inizio per gli uomini di Cristiano Lucarelli, grande ex bomber (tra le altre proprio del Lecce) proveniente dagli odiati cugini messinesi, non fu dei migliori, ma la super (e fortunata) vittoria contro i rivali per il primo posto rilanciò le quotazioni di una squadra che si è dimostrata già a fine settembre come una corazzata in grado di lottare tranquillamente per il primo posto. Difesa quasi insuperabile (complici le prestazioni da capogiro di Pisseri tra i pali), centrocampo ben orchestrato dalla bandiera Lodi e attacco non spumeggiante ma efficace grazie alla coppia-gol Curiale-Ripa sono state, e restano tutt’ora, le armi in più di una squadra a lungo indicata come la favorita numero uno per la promozione diretta.

Quando i rossazzurri sembravano ormai lanciati verso il sorpasso al Monopoli e la fuga su Lecce e Trapani, gli stessi hanno accusato qualche carenza di continuità e calo di concentrazione proprio nei match (Trapani escluso) che sembravano più alla portata. Ecco spiegate le sconfitte con Sicula Leonzio, Reggina e Casertana, che hanno consentito al più costante e ritrovato Lecce di mettersi dietro la compagine catanese nei mesi a venire fino al +4 attuale. In particolare proprio nell’ultima dell’anno 2017 con la Casertana la formazione di Lucarelli ha palesato carenze di personalità, gioco e, sorprendentemente, anche di compattezza, vedi i due gol subiti a inizio match che non solo non hanno permesso a Mazzarani e compagni di sfruttare la sfida diretta tra Trapani e Lecce, ma addirittura li hanno visti perdere una lunghezza da entrambi. La pausa invernale è dunque caduta a pennello, ed ha consentito agli etnei di recuperare forze e convinzioni, spinti dal caloroso pubblico (vedi amichevole vinta con gli svizzeri del Sion) verso un  assalto alla vetta che cercheranno già a partire dal big match di domenica pomeriggio.

Con il Lecce Lucarelli avrà già a disposizione i due acquisti del mercato invernale, ovvero il centrocampista Giuseppe Rizzo (scuola Reggina e proveniente dalla Salernitana) e l’attaccante Giuseppe Caccavallo, arrivato dal Cosenza e che i giallorossi conoscono bene perché a Lecce è cresciuto e ci ha giocato fino al 2008 (ultimo arrivato tra gli ex che si va ad aggiungere a Lucarelli, ai suoi collaboratori Vanigli e Conticchio e ai calciatori Semenzato e Curiale). Ancora è da vedere se il tecnico livornese punterà sul collaudato 3-5-2 o sul più intraprendente 4-3-3, ma certo è che avrà a disposizione una rosa da leccarsi i baffi. Tra i pali Pisseri è al contempo un lusso e una sicurezza, anche perché ben protetto da una difesa che può contare sugli esperti Tedeschi, Aya, Blondett e soprattutto Marchese ma anche sui giovani Bogdan (principale sorpresa in casa etnea) ed Esposito. A centrocampo largo alla classe di Lodi e ai muscoli di Caccetta, Rizzo, Biagianti e Fornito, senza dimenticare la tecnica del jolly Mazzarani, in grado di giocare in mezzo, tra le linee o più in avanti. In attacco Di Grazia cerca di dare imprevedibilità a un reparto che poggia tutto sui rapaci d’area Curiale e Ripa, sempre più spesso impiegati insieme alla ricerca del gol.