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foto: R. D'Aversa
ph: Coribello/SalentoSport

LECCE – D’Aversa, elogi per tutti: “Vincere con un gol di un 2004 è il segnale della nostra politica”

Il Lecce si riprende la delusione dell’Olimpico sponda Roma, pareggiando e vincendo la partita con la Fiorentina tra il 91′ e il 92′. Mister Roberto D’Aversa ha solo elogi per i suoi ragazzi.

Un’ulteriore sconfitta sarebbe difficile commentarla. Abbiamo giocato un ottimo primo tempo, colpendo due pali. Poi su una respinta ci siamo trovati sotto e abbiamo anche regalato il secondo gol. Ciò, però, è la dimostrazione che se si crede in qualcosa, ogni obiettivo è raggiungibile, anche quelli impensabili. Merito ai ragazzi che ci hanno creduto e ai tifosi che ci hanno spinto, sono pari alle squadre che lottano per lo Scudetto. Vincere con un gol di un 2004 è un segnale inequivocabile della nostra politica. Recriminiamo troppo sui risultati, nonostante le prestazioni. Certo che bisogna guardare sempre i punti ma nelle ultime tre posizioni non ci siamo mai stati. I ragazzi hanno dimostrato di essere un gruppo unito, altrimenti non se ne esce. Bisogna sempre ragionare sul risultato finale, sia quando c’è il risultato, sia quando non c’è. A inizio campionato tante partite le abbiamo ribaltate essendo sotto, ultimamente succedeva il contrario, con una squadra giovane serve capire i momenti. L’inesperienza toglie qualcosa da una parte, ma, dall’altra, i ragazzi vanno a 200 all’ora anche in allenamento. A Roma abbiamo perso per la voglia dei ragazzi di riprendere la partita dopo il loro pari al 91′. Bisogna migliorare nelle letture e restare sempre dentro la partita. L’errore di Falcone? Gli ho detto che se non avesse sbagliato, non avremmo vinto. Il suo errore è una mia richiesta, voglio che la squadra, per andare in gol, costruisca in un certo modo. Lui sta facendo un campionato straordinario e merita la nazionale. Giocare il pallone dietro ti porta a creare mentalità e palle gol clamorose. Le due punte? Con la Lazio, con due punte non abbiamo più creato molto, dipende dall’interpretazione. Coi cambi ho aspettato perché i ragazzi stavano facendo una grande partita. Si deve migliorare il fatto che si tira in porta 16 volte e poi magari si perde la partita. Gonzalez? Non bisogna dimenticare che due anni fa giocava in Primavera. Coi giovani ci possono essere momenti più o meno positivi. Dorgu? Non guardo mai la carta d’identità, ma ci sono due categorie, i giocatori forti e quelli meno forti. Uno come lui esalta il nostro lavoro sui giovani. Krstovic? Giocatore importante che non sta mancando nelle prestazioni, insieme a Piccoli possono arrivare in doppia cifra. Lui è giovane ed è stato catapultato in A dove lo marcano molto strettamente. Blin? Non a caso ha indossato la fascia da capitano, lui è un leader anche quando non gioca. Una fortuna avere giocatori come lui”.

(Sky/TMW)