foto: Blin in Lecce-Inter (feb. '24)ph: Coribello/SalentoSport
LECCE – Blin cuore giallorosso: “L’inno mi è rimasto in testa. È straordinario che mia figlia sia nata qui…”
Alexis Blin è stato protagonista dell’ultima puntata di Dazn Talks con Ilaria Alesso e Barbara Cirillo. Le parole del capitano del Lecce.
“Ci stiamo allenando bene con mister Gotti. La prima cosa che ci ha detto è di rimanere sereni perché eravamo ancora davanti alle altre, seppur di un punto. Poi siamo stati bravi a lavorare forte, abbiamo vinto a Salerno e questo risultato ci aiuterà a lavorare più serenamente. Dopo la partita col Verona abbiamo attraversato giorni difficili, ma la squadra era carica e volevamo fare bene a Salerno per portarci a casa un risultato che meritavamo da tanto, perché prima abbiamo giocato con squadre forti ma di punti ne abbiamo fatti pochi. Ora siamo al 13° posto, il campionato è molto difficile perché quando fai bene e non vinci, vieni subito raggiunto dalle altre squadre. La società ci ha trasmesso serenità e ciò ci aiuta tanto perché siamo un gruppo giovane. Qui a Lecce si può lavorare senza troppa pressione. Ho anche deciso di prendere un mental coach per aiutarmi a entrare in campo focalizzato sulla partita ma comunque tranquillo, per vedere il calcio come una gioia, un divertimento e aiutarmi a rilassarmi quando gioco. Questa cosa mi ha cambiato la vita. È importante avere un equilibrio, lavorare bene, sì, ma senza avere la testa troppo piena. Quando torno a casa mi piace rilassarmi con la mia famiglia e con la mia bimba Carla, cerco di mangiare bene, senza contare le quantità del cibo, e di dormire bene. La mia bimba Carla è nata qui a Lecce, è bellissimo leggere “Lecce” sul suo passaporto, è una cosa che le rimarrà a vita. Vedremo poi più avanti se prendere anche la nazionalità italiana. Sono arrivato in questa città tre anni fa, in B, non sapevo nulla e mi sono informato tramite internet e il mio procuratore. Mi sono subito trovato bene in questa piazza, così come anche mia moglie, ho imparato velocemente la lingua e ho vissuto due anni incredibili, con una promozione e una salvezza, che spero di ripetere anche quest’anno. Non c’è un giocatore a cui mi ispiro, ma guardo molto ai centrocampisti del Barcellona del passato come Xavi, Iniesta, Busquets, giocavano semplice e si muovevano tanto. In Italia il Bologna gioca molto bene, e anche l’Inter. Secondo me è stato più emozionante salvarsi in A, perché quando giochi per vincere un campionato in B, sai che scendi in campo e la vittoria quasi sempre arriva; quando giochi per salvarti è tutto più difficile e anche più bello. Nel gruppo c’è una piccola colonia francese, a loro dico sempre di studiare l’italiano e anche a chi parla inglese. L’inno del Lecce? Mi è rimasto in testa, quando lo sento mi vien voglia di cantarlo e anche la mia bimba lo riconosce e muove la manina quando lo sente. Allenatori? Con Baroni abbiamo vissuto due stagioni incredibili ma anche con D’Aversa ho avuto un buon rapporto. Gotti è appena arrivato. Per me è un onore indossare la fascia da capitano, nel gruppo siamo quattro o cinque e decide il mister a chi affidarla. Io sono orgoglioso di farlo, è una bella riconoscenza, ma rimango sempre la stessa persona e provo ad aiutare la squadra di giorno in giorno. Le prossime partite contro Roma e Milan sappiamo che saranno difficilissime, noi dobbiamo entrare in campo con sicurezza, sapendo che abbiamo qualità, e dobbiamo avere grande fiducia in noi stessi, siamo un gruppo giovane e lavorando con questo spirito ci porterà a fare bene. Noi una delle squadre più fallose? Siamo aggressivi in campo, poi i giovani, quando devono fare un fallo semplice, magari ne fanno uno più grave e prendono il giallo. Dobbiamo migliorare, perché le squalifiche ci portano problemi, dobbiamo restare più calmi”.