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GIOVANILI – Si è chiusa un’edizione da record del “Trofeo Caroli Hotels under 14”: il bilancio di Mario Caputo

Non si è nemmeno spenta l’eco della sedicesima edizione che già si sta lavorando alla diciassettesima. Il “Trofeo Caroli Hotels under 14” continua a crescere di anno in anno e diventa sempre più ambizioso. Abbiamo intervistato Mario Caputo, responsabile segreteria organizzativa Trofei Caroli Hotels, per tracciare un bilancio dell’evento andato in archivio martedì scorso con la finale dell’Heffort di Parabita vinta dal Valencia.

Si è chiusa un’edizione record del Trofeo Caroli Hotels under 14. Possiamo tracciare un bilancio?

“Il Trofeo Under 14 di quest’anno è stato, come ogni anno, un passo avanti rispetto all’edizione precedente: abbiamo raggiunto le 32 squadre partecipanti, per un totale di oltre mille persone arrivate in Salento tra società, accompagnatori e genitori al seguito, non esattamente un piccolo numero da gestire a livello organizzativo, logistico, alberghiero e sportivo. E di questo va dato a enorme credito alle due vere anime della macchina organizzativa di tutti i Trofei Caroli Hotels, i colleghi Daniele Pisacane e Attilio Palma“. 

Il Trofeo è ormai una realtà a livello internazionale con nulla da invidiare ad altre storiche vetrine come  il Beppe Viola o il Viareggio. Cosa manca per fare il salto definitivo?

“Siamo sulla strada giusta per fare compagnia ai tornei citati nell’elite delle manifestazioni giovanili in Italia, senza mai dimenticare la più importante difficoltà logistica (troppo spesso data per scontata): organizzare tutto questo in Salento, nel tacco d’Italia, a quasi cento chilometri dall’aeroporto più vicino e senza nessun tipo di finanziamento pubblico percepito dalla nascita dei tornei nel 2002. Direi che non ci manca niente se non ancora più continuità nel tempo, che stiamo già dimostrando: ricordiamoci che il ‘Beppe Viola‘ è alla sua 48esima edizione e il ‘Viareggio‘ si gioca dal 1949! Garantire gli standard anno dopo anno, edizione dopo edizione, mantenere un certo livello di qualità e di ospitalità è la chiave per vedere il proprio nome accostato a quello di tornei che sono la storia del calcio giovanile in Italia e non solo”.

Quali sono le difficoltà tecniche incontrate a livello organizzativo? Quando si comincia a lavorare per la prossima edizione?

“Come già detto, la prima e più complicata difficoltà da superare è la distanza dalla maggior parte delle squadre, insieme alla mancanza di numerosi voli diretti internazionali: questo non ci ha impedito di avere tra le squadre partecipanti il Fourwinds FC dal Giappone, il Los Aromos dall’Argentina, Valencia, Sparta Praga, Wolverhampton e tante altre squadre straniere nelle altre edizioni del Trofeo Caroli Hotels (Under 13 a novembre, Femminile a dicembre, under 12 a Pasqua), in attesa della prima squadra africana partecipante (ma stiamo lavorando anche a questo). Un giorno ci piacerebbe poter dire che una squadra di ogni Nazione nel mondo ha partecipato ad almeno un’edizione del Trofeo Caroli Hotels. I ringraziamenti alle squadre e gli inviti per la prossima edizione, in programma dal 20 al 25 febbraio 2020, sono partiti quasi contemporaneamente al triplice fischio della finale di quest’anno e l’inizio della prossima stagione sportiva è il momento più ‘caldo’ per conoscere nuove realtà e raccogliere gran parte delle conferme di partecipazione”.

Da chi è composta la squadra organizzativa e in che modo vi dividete i compiti?

“Daniele Pisacane e Attilio Palma sono il fulcro della macchina organizzativa del Trofeo Caroli Hotels, realmente operativa per tutto l’anno e organizzata per svolgere tutti i compiti necessari e trovare soluzioni ai tanti problemi che incontriamo nel percorso, con il lavoro di tutto lo staff che non si limita a Daniele e Attilio, anzi, solo per citarne alcuni: la fase di acquisto biglietti e personalizzazione dei viaggi, il rapporto con le istituzioni coinvolte dall’utilizzo degli impianti sportivi al coinvolgimento di tutti i Consigli Comunali dei Ragazzi in collaborazione con Unicef, il reparto marketing e acquisti, la comunicazione pre, durante e post-evento online e offline, l’idea grafica e il branding, la gestione delle troupe televisive e del social team che quest’anno ha permesso a oltre 60mila persone di seguire il torneo in diretta a distanza, l’organizzazione della cerimonia di presentazione (quest’anno per la prima volta nella fantastica cornice del Teatro Italia di Gallipoli) e della giornata finale e delle premiazioni (presso il meraviglioso Heffort Sport Village), il coordinamento di tutti i pullman nei viaggi e in loco durante le partite, l’organizzazione delle numerose attività collaterali per squadre e genitori per permettere loro di conoscere il Salento, tutto il lato alberghiero con la gestione dell’ospitalità di più di un migliaio di persone… Ultimo, ma non per importanza: questo lavoro va moltiplicato per 4, quanto il numero di tornei di calcio giovanile che Caroli Hotels organizza durante la stagione sportiva e si aggiungo al doppio torneo di basket giovanile, agli open internazionali di scacchi e di dama e a tutti gli eventi sportivi da noi promossi nel programma ‘SVieni a Gallipoli’.

Cosa può portare, in termini di crescita del territorio, una vetrina del genere?

“Portiamo un grande numero di persone, viaggiatori e quindi potenziali turisti per definizione, in Salento, a Gallipoli, in un periodo dell’anno insolito, in cui si possono scoprire tradizioni, paesaggi, storia e cultura della nostra terra, dimostrando che si può non vivere di solo turismo balneare stagionale, ma che – usando le giuste leve e lavorando bene nel tempo – il Salento e Gallipoli possono diventare mete turistiche da visitare 365 giorni all’anno, per il beneficio di tutto il territorio”.

Qual è stata la nota più lieta e quale la nota stonata della 16esima edizione?

“Le note liete sono tante: pensando ai partecipanti, dalla squadra giapponese maestra di educazione e rispetto per gli avversari, al progetto La Giovane Italia in Campo, replicato anche quest’anno, che ha visto tredici squadre professioniste (3 delle 4 semifinaliste) sperimentare il metodo dell’autogestione in campo, per responsabilizzare i ragazzi, per finire con il fattore fortuna che ci ha aiutato e non poco con il meteo, permettendo a tutti di vivere un assaggio di primavera salentina, che ha regalato il primo bagno dell’anno a molti ragazzi quasi più entusiasti di essere in Salento che di partecipare alla manifestazione sportiva. Per trovare delle note stonate bisogna essere pignoli… e lo siamo, quindi te ne dico anche due: è stato un peccato non poter far conoscere il Carnevale di Gallipoli ai partecipanti, in un torneo organizzato non a caso durante la settimana del Carnevale, che dovrebbe essere un grandissimo attrattore per la nostra città. La carenza di impianti sportivi all’altezza, inoltre, ormai affligge tutto il Salento così come la città di Gallipoli e la sedicesima edizione ha visto per la prima volta giocare la finalissima del torneo in un impianto privato e non a Gallipoli (e con questo non vorrei togliere nulla alla splendida giornata finale, anzi ribadisco nuovamente lo straordinario risultato ottenuto insieme agli amici dell’Heffort Village)”.

Spazio ai saluti e ai ringraziamenti di rito.

“Non ringrazio mai abbastanza tutto l’Asd Capo di Leuca e lo staff dell’Heffort Sport Village, Maria Grazia, Federico, Donato, Gianluca, Matteo, Salvatore, Maria Grazia, Roberto, Nicolò, Alfred, Vittoria e chiunque abbia contribuito anche in minima parte alla buona riuscita anche di questo torneo. Alla prossima edizione!”.