
DILETTANTI – Avv. Destratis: “Eccellenza? Per ora chiamatela Ex-cellenza”
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’avv. Giulio Destratis, già candidato alla presidenza Lnd Puglia nelle elezioni del 2021, che esprime la sua sullo stato del massimo campionato dilettantistico regionale e sull’assemblea elettiva straordinaria di domani, 11 marzo (LEGGI QUI).
“Domani, 11 marzo, la FIGC LND Puglia ha convocato un’assemblea straordinaria. Le società pugliesi saranno chiamate ad alzare la mano per designare il Presidente LND, il Vice Presidente Vicario LND ed il candidato alla carica di Vice Presidente LND Area Sud.
Nulla di rilevante per i dirigenti pugliesi. Si tratterà di acclamare i soliti candidati unici che sfuggono ad ogni logica di confronto democratico. Provo a fare una previsione sui nomi di chi sarà “eletto” al termine del percorso elettorale LND: nell’ordine, l’eterno Giancarlo Abete, Repace (Umbria) o Mossino (Piemonte) e Di Cristinzi (Molise), Mirarchi (Calabria) o Lopresti (Sicilia). Un unico problema potrebbe esserci: il raggiungimento del numero legale affinché l’assemblea sia validamente costituita. Per evitare l’ovvio disinteresse delle società, per queste dinamiche che hanno come scopo il consolidamento di poteri politici di altre sfere alle quali i più non sono ammessi, in Puglia si ricorre ad un metodo già collaudato: si è fissata in contemporanea la premiazione di molte società “votanti” che in tal modo saranno incoraggiate a presentarsi a Bari per ritirare la loro coppa … e alzare la mano. Sono state invitate all’Hotel Sheraton Nicolaus persino le società che hanno vinto campionato o coppa disciplina nella lontana stagione 2018/2019!
Dalle ultime elezioni per il rinnovo delle cariche regionali nella FIGC LND Puglia è trascorso oltre un anno ed ancora oggi in occasione di ogni dibattito sportivo in tv o sul web ci si pone un interrogativo: l’innovativa introduzione dei due gironi nel campionato di eccellenza pugliese aveva o meno fini elettorali?
“Non è che ho sdoppiato i due gironi per fini elettorali. Grazie a Dio non ho mai avuto bisogno e non ne avrò mai bisogno”: questo è il Tisci-pensiero.
“Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” scriveva Lorenzo il Magnifico.
Giacché sono altre le sedi ove si sta discutendo di questioni di natura non prettamente sportiva, le cui risultanze potranno però determinare conseguenze su tutti i fronti, mi limito a svolgere esclusivamente un’analisi di carattere strettamente calcistico, in quanto, al netto di un regolamento elettorale cervellotico, nella sostanza sono stato l’unico competitor del presidente Tisci nell’ultima campagna elettorale, chiusasi il 5 gennaio 2021.
Nell’estate che ha preceduto le elezioni, il consiglio direttivo del Comitato Regionale LND Puglia ha deciso di promuovere senza meriti ottenuti sul campo (cd. ripescaggi) ben 48 delle 198 società chiamate al voto. Dello stesso provvedimento hanno potuto beneficiare negli anni precedenti anche altre società. Due più due fa quattro. O no? Peraltro la storia elettorale insegna che non è raro il caso che gli elettori meno decisi siano portati a votare i candidati che mostrano maggiori possibilità di vincere.
Alle ultime elezioni Lnd Puglia sono stati eletti ancora una volta i “candidati unici”, attraverso una raccolta di “designazioni” palesi e la successiva (poco edificante) votazione per alzata di mano. Il principio costituzionale che indica il voto come segreto continua a non trovare ospitalità nell’ambito elettorale calcistico pugliese. Questi i fatti! Di altre vicende se ne stanno occupando gli organi preposti.
Ad un anno e mezzo dall’introduzione della nuova Eccellenza Pugliese a 28 squadre, divise in due gironi, pare che il risultato abbia prodotto un po’ di mugugni tra gli addetti ai lavori. Nei promotori le aspettative erano evidentemente diverse. Si discute il livello tecnico del campionato e si lamenta la scarsa presenza di pubblico negli stadi (questo anche a causa del Covid). Con la nuova formula “Made in Via Pende”, già a gennaio più della metà delle società partecipanti non avevano più un obiettivo da raggiungere in ragione dell’assenza di play-off e tutto ciò sta causando una anticipata perdita di stimoli nell’affrontare la competizione sportiva.
In compenso, il fatto di aver aumentato le società iscritte al massimo campionato regionale da 16 a 28, ha determinato un gettito di denaro superiore nelle casse della Federazione, in quanto le spese organizzative e le tasse per diritti di iscrizione al campionato di “Eccellenza” sono nettamente superiori rispetto a quelle stabilite per quello di “Promozione” (cfr. C.U. n.11 del 20.7.2021). Ricordo, inoltre, che il Cr Puglia quando, nell’epoca pre-covid, aveva facoltà di scelta tra un minimo e un massimo, con riferimento alle suddette tasse, ha applicato gli importi più alti. Verba volant, scripta manent.
Venendo alle conseguenze per le dinamiche di “campo”, nel girone A, Barletta e Corato, sono protagoniste sinora di una stagione da incorniciare. Entrambe meriterebbero la promozione in D, invece una delle due (più il Corato) sarà l’agnello sacrificale e potrà contare solo il denaro speso inutilmente per aver allestito una squadra competitiva. Nel girone B vi è un dominio della corazzata Martina Franca che mantiene dall’inizio un vantaggio enorme sull’Ugento, prima inseguitrice.
Gli altri presidenti si ritrovano a lottare con l’unico obiettivo di raggiungere un buon posizionamento in classifica che non serve praticamente a nulla. Ed appare francamente inutile buttare fumo negli occhi avanzando ipotesi, allo stato, inimmaginabili di ripescaggio in serie D. La finalissima tra le vincenti dei due gironi sarà impietosa. Dentro o fuori. Tutto sarà deciso in un’unica partita da disputare in campo neutro, con eventuali tempi supplementari e rigori. Chi vince sale in D. Chi perde potrà arrivare in D solo vincendo gli spareggi interregionali dove incontrerà in semifinale la seconda classificata nel temibile girone B siciliano (dove attualmente lottano per la vittoria Ragusa, Jonica Santa Teresa di Riva ed Igea). In caso di vittoria, nella finale la “pugliese” dovrebbe sfidare la seconda classificata nel girone A siciliano (ora il Canicattì è primo, poi lottano Akragas, Misilmeri, e Pro Favara) o la seconda classificata nel girone molisano (presumibilmente Agnonese, Termoli, Isernia o Campodipietra).
In buona sostanza, senza Play-Off regionali molte delle squadre di eccellenza pugliesi (tranne le poche coinvolte nella lotta per non retrocedere) già a gennaio non hanno avuto più un obiettivo concreto da raggiungere. Appena il tempo di saldare i diritti e gli oneri finanziari per la partecipazione al campionato, ed è già sostanzialmente tutto finito. Dall’invasione estiva di un numero spropositato di calciatori stranieri, anche costosi, che nelle intenzioni di qualche presidente avrebbero dovuto rafforzare le squadre, si è giunti ad allontanamenti, ridimensionamenti, tagli ai rimborsi spese e dimissioni. Neppure la riapertura delle finestre di mercato può essere vista come una soluzione. Lascia perplessi anche l’incertezza sui ristori economici per le società che si trovano a dover affrontare un surplus di costi per garantire la sicurezza ai propri tesserati.
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Cr Lnd Puglia (“Giornalisti e dirigenti parlano senza conoscere regolamenti e disposizioni”) e la sua nota del 12.1.2022 contenente punzecchiature nei confronti dei giornalisti Contento, Prigigallo e Schinaia e strali verso tutti coloro (anche dirigenti) i quali osano esprimere considerazioni sul suo operato, sembrano troncare ogni forma di critica.
Anche il giudice sportivo pugliese si è mostrato intransigente con i critici, comminando inibizioni di notevole durata, ad esempio, ai dirigenti Pietro Lacarbonara del Martina per aver proferito “più volte espressioni gravemente offensive e lesive della dignità personale del Presidente del Comitato Regionale” e per Giuseppe De Cagna dell’Otranto perché “Proferiva espressioni irriguardose ed ingiuriose nei confronti di un Organo Federale” ovvero il presidente della Lnd Puglia (come da lui confermato).
Nel frattempo, Tisci continua ad azionare con costanza, ma senza alcun successo, anche lo strumento degli esposti alla Procura Federale contro di me, solo perché “oso” esprimere un legittimo e circostanziato dissenso nei suoi confronti.
Le critiche, quando sono costruttive e continenti, sono utili e non possono essere censurate con offese ed insulti gratuiti, liquidando chi le propone come un ignorante o come un nemico da abbattere. Non è saggio credere di avere sempre la verità in tasca.
Da più parti, in questi mesi, mi è stato chiesto di coordinare un comitato di protesta per chiedere il ripristino dei play-off regionali. Avrei potuto approfittare del malcontento, ma non è nel mio stile. Ritengo che la decisione del CR Puglia, per quanto possa ritenersi sbagliata, non possa essere modificata in corsa, perché le regole vanno scritte prima dell’inizio dei campionati.
Alle proteste ho sempre preferito le proposte da avanzare nei luoghi, nei modi e soprattutto nei tempi giusti. Il 17 dicembre 2020 presentai un chiaro programma elettorale ancora reperibile on-line che conteneva numerose novità, auspicando tra l’altro il ritorno al girone unico di Eccellenza. Le società allora preferirono la continuità col passato anziché il cambiamento. Scelta che sinora ha prodotto questi risultati: niente seconda promozione in D per un’altra “pugliese”, niente seconda squadra pugliese ai play-off nazionali e persino niente play-off nel più importante campionato regionale. E pensare che anche il Presidente FIGC Gravina sta pensando di introdurli in serie A.
Auspico che il prossimo anno chi governa (da quasi un ventennio) il calcio pugliese sappia svolgere adeguate valutazioni e apportare le opportune modifiche al regolamento. Il dietro-front che pare emergere dalle ultime interviste, per quanto clamoroso, sarebbe senz’altro opportuno. Non credo, tuttavia, che all’assemblea straordinaria del prossimo 11 marzo si parlerà di tutto ciò.
Da parte mia, se ci sarà seriamente voglia di cambiamento, assicuro il mio impegno e quello degli amici e preparatissimi colleghi con cui ho iniziato questo percorso. Anche in futuro saremo in prima linea e non faremo mancare le nostre idee di rinnovamento del calcio regionale, condivise dai tanti sportivi pugliesi e non, che ci contattano quotidianamente.
Se, al contrario, i dirigenti pugliesi sono contenti dello status quo, io continuerò ad occuparmi di calcio, praticandolo finché Dio me ne darà la forza e svolgendo con dedizione e tenacia la mia professione di avvocato.
Ai calciatori, ai tecnici, ai dirigenti sportivi che si lamentano “a giorni alterni” con “lacrime di coccodrillo”, continuerò a ricordare il ruolo che ciascuno riveste, gli onori e gli oneri che le norme attribuiscono alla governance del calcio.
In ogni caso, per ora, chiamatela “ex-cellenza”, in memoria di quello che un tempo fu il più bel campionato di calcio regionale d’Italia“.
Avv. Giulio Destratis