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in foto: G. Destratis

ECCELLENZA – Avv. Destratis: “Scelte imprudenti, le assenze di Tisci sono un pessimo segnale”

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’avvocato Giulio Destratis, già candidato alla presidenza Lnd Puglia nell’ultima tornata elettorale, che esprime le sue considerazioni sulla stagione dilettantistica 2021/22.

Concluso il campionato regionale di Eccellenza, mai come quest’anno funestato da critiche e polemiche, sono doverose alcune considerazioni, attraverso dati inconfutabili. Il Barletta più che meritatamente è approdato in D. Il Martina, per essere promossa, dovrà vincere i Play Off Nazionali che inizieranno solo il 29 maggio. I biancazzurri ci arriveranno dopo ad aver giocato una sola gara ufficiale in 50 giorni (la finale con il Barletta), con le inevitabili conseguenze che questa lunga sosta potrebbe comportare per la condizione fisica dei calciatori. Il direttivo del Cr Puglia, infatti, ha deciso inspiegabilmente di far terminare il massimo campionato regionale pugliese già il 10 aprile.
Se la gestione del massimo campionato poteva essere archiviata come semplicemente inadeguata, dopo i gravi fatti di violenza accaduti l’8 maggio allo stadio Iacovone di Taranto in occasione della finale tra Barletta e Martina, appare come necessaria una riflessione più accurata. Chi ha scelto inopportunamente di far disputare la finale di Eccellenza a Taranto si è dimostrato ancora una volta avulso dalle dinamiche sportive. “L’unico campo che mi dava garanzie, anche sul piano della sicurezza, era quello di Taranto”: questa la dichiarazione rilasciata dal presidente Tisci pochi giorni prima del match per giustificare la sua scelta. La decisione di far disputare tale partita a Taranto, i cui ultras sono notoriamente in accesa rivalità con quelli del Barletta e del Martina, era azzardata. Anche questa valutazione, alla resa dei conti, si è dimostrata errata. Nulla può giustificare la violenza, la responsabilità penale resta personale e gli eventuali reati vanno perseguiti. Tuttavia, non può essere taciuto che il Consiglio Direttivo della LND Puglia, con la sua decisione (frutto di un inconcepibile ritardo organizzativo causato dalla mancata conoscenza dell’art. 49 NOIF che ha finito per illudere anche Sava e Corato, protagoniste di un inutile spareggio) ha sottovalutato i rischi corsi da migliaia di pacifici tifosi e i danni effettivamente poi subiti da persone e beni. Una più attenta pianificazione e programmazione dell’evento, che non può dirsi imprevisto e imprevedibile, avrebbe potuto evitare di esacerbare gli animi e tenere in maggior conto la tutela dell’immagine della Puglia calcistica.
Di difficile definizione anche la circostanza che proprio il presidente della LND Puglia, organizzatore del Campionato la cui finale rappresenta l’evento calcistico regionale più importante dell’anno, stando a quanto riferito dagli organi di stampa e come emerge da alcune foto pubblicate sui social, fosse assente allo Iacovone per presenziare in un altro stadio, in cui si sarebbe dovuta disputare una gara di calcio non rientrante neppure nella sua sfera di competenza. Del resto va annotato che era già stato assente alla finale del Campionato dello scorso anno, così come alla finale di Coppa Italia Regionale di quest’anno. 
Allo stesso modo, da un punto di vista organizzativo desta perlomeno perplessità la scelta di far disputare nel pomeriggio del 22 maggio a Capurso la “Festa del Calcio Giovanile Regionale Pugliese” con le Finali Regionali Allievi Under 17 e Giovanissimi Under 15, proprio mentre Milan e Inter si giocavano lo scudetto. Non un bel modo per garantire la massima partecipazione a tesserati e tifosi delle società dilettantistiche e giovanili pugliesi. Anche lì, nessuna traccia del Presidente Tisci.  
Sembra quasi che il massimo vertice del Cr Puglia non sia interessato al meraviglioso spettacolo calcistico offerto sul campo dalle società affiliate, che con tanti sacrifici arrivano a giocarsi le finali per la promozione in D e per l’assegnazione dei massimi titoli giovanili.
Tisci, quale membro del direttivo LND, non ha invece potuto fare a meno di presenziare alla finale di Coppa Italia Dilettanti tra Salsomaggiore e Barletta. Ed a quanto emerge dalla lettura del C.U. n.67 LND (e dai racconti dei tanti spettatori che c’erano) a Rieti pare essere stato destinatario di “reiterati cori offensivi” intonati dai tifosi pugliesi, sanzionati per l’ennesima volta dal Giudice Sportivo. Non una bella figura dinanzi al nuovo Presidente LND Giancarlo Abete che, se vorrà, avrà tempo e modo di comprendere i motivi di tanta acredine nei confronti del presidente pugliese, il quale preferisce i monologhi senza contraddittorio piuttosto che il confronto. Per farsi un’idea basterebbe ascoltare le dichiarazioni pubbliche dei Presidenti di blasonate società pugliesi e rileggere i comunicati ufficiali. A Barletta appaiono felicissimi di fuggire via dai campionati regionali giocati sotto l’egida del CR Puglia. Il Martina attraverso il presidente Lacarbonara (che è stato già sanzionato pesantemente per espressioni gravemente offensive e lesive della dignità personale del presidente del Comitato Regionale Puglia) dopo la finale regionale ha nuovamente esternato il proprio fermo disappunto nei confronti dell’operato di Tisci. Il Corato è stato sanzionato per il comportamento dei propri sostenitori, i quali durante la gara spareggio con il Sava (neppure prevista dal regolamento) esponevano uno striscione lungo circa dieci metri diviso in due parti che riportavano le seguenti frasi: “LND dietrofront” e “pagliacci!!”, intonando contestualmente cori offensivi nei confronti del Presidente del Comitato Regionale. Il Presidente del Castellaneta ha definito “scellerata” la politica della Federazione. De Cagna, Vicepresidente dell’Otranto, da tempo contesta duramente e pubblicamente l’operato di Tisci e per tali ragioni è stato oggetto di procedimenti della giustizia sportiva. Potrei andare avanti nei racconti, ma per ora mi fermo qui.
Il dato certo è che le società affiliate che intendono contestare gli organi federali regionali, invece di essere ascoltate vengono sanzionate, producendo di fatto un clima di sudditanza psicologica che nulla dovrebbe avere a che fare con lo sport. Io non ho alcun timore di esporre con fermezza fatti corroborati da dati oggettivi. Come non dovrebbero averne le società pugliesi che tengono in vita economicamente l’intero movimento dilettantistico e contribuiscono a pagare gli stipendi a tutti i dirigenti federali ed ai dipendenti del Comitato.
Molti si chiedono come mai anche alle ultime elezioni è stato rieletto Tisci. A costoro rispondo che dovrebbero informarsi sul regolamento elettorale e sul conferimento delle “designazioni” e delle “deleghe”. E prima o poi occorrerà trattare anche l’argomento “omologazione” dei campi da gioco. 
Intanto, siamo al diciottesimo anno di presidenza Tisci e la Puglia Calcistica continua ad aver diritto ad un’unica promozione diretta in D (ora su 28 società di eccellenza). Una sola, proprio come ad esempio la Basilicata ed il Molise, imparagonabili alla nostra regione per dimensioni e storia calcistica. In compenso, pro domo sua, in tutti questi anni, il presidente ha mosso la sua personalissima scalata a ruoli ed incarichi di ogni tipo. Mentre le società dilettantistiche calcistiche pugliesi sono sempre di meno.
Avv. Giulio Destratis