
LECCE – Il tempo scorre e dal mercato non si muove nulla. Dall’infermeria, invece, notizie incoraggianti
Ci sono buone notizie per Panagiotis Tachtsidis. Il calciatore greco, uscito dal campo in barella a Verona, negli ultimi spiccioli di gioco, ha effettuato, insieme allo staff medico del Lecce, alcuni esami strumentali al ginocchio che “hanno escluso lesioni capsulo legamentose”. I tempi di recupero, quindi, si accorciano notevolmente rispetto a quelli previsti in un primo momento, quando sembrava che l’infortunio accusato dal 77 del Lecce fosse molto grave.
Anche Gabriel dovrebbe essere a disposizione col Torino. Il problema alla schiena dovrebbe essere smaltito in un paio di giorni; stesso discorso per Lucioni, che ha accusato alcuni sintomi influenzali durante la partita di domenica, e per Petriccione, da ieri papà, nemmeno convocato per il match del “Bentegodi” per una noia alla caviglia. Sulla via del recupero anche Calderoni, che, dopo diverse settimane di assenza, dovrebbe ritornare a occupare la fascia mancina della difesa giallorossa, mentre per Farias c’è ancora da aspettare qualche settimana. Col Torino, mister Liverani conta anche di avere a disposizione il nuovo arrivato Saponara, che ha disertato la trasferta in Veneto per recuperare un po’ di forma fisica, allenandosi a Lecce.
Oggi la squadra di allenerà, nel pomeriggio, all’Acaya Golf Club.
Intanto, dal mercato nulla si muove. Il ds del Lecce, Mauro Meluso, nel post gara di Verona, ha confermato che la società è alla ricerca di un difensore centrale e di un centrocampista. Per il primo capitolo, sembrano sfumate tutte le ipotesi sin qui messe in piedi, da quella del torinista Djidji, a quella di Luperto, leccese in forza al Napoli di Gattuso; a centrocampo sono in calo le quotazioni di Acquah, il cui club di appartenenza, il Malatyaspor, tentenna.
Il mercato invernale chiuderà venerdì sera e ogni minuto che passa è tempo prezioso sottratto alla campagna di rinforzo tecnico di cui necessita la rosa, concetto sottolineato anche dallo stesso Liverani, per l’ennesima volta, dopo Verona. Non c’è tempo da perdere, ormai se n’è perso tanto, troppo.