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in foto: Sticchi Damiani e Corvino
copyright: Coribello/SS

LECCE – Sticchi Damiani: “Salvezza? Più difficile per il nostro essere virtuosi. Calo collegato a feste? Stupidaggini”

Dalle colonne del Nuovo Quotidiano di Puglia, il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, prende parola per spiegare il momento grigio della squadra, lo stato dei conti societari e per replicare a qualche critica di troppo nei confronti di calciatori, allenatore e società stessa.

PERIODO NO“Tre sconfitte consecutive fanno dispiacere a tutti ma sono una normalità in Serie A, sono cose che capitano anche alle big, figuriamoci a una neopromossa. Io mi tengo il percorso compiuto da questo gruppo meraviglioso e dal nostro mister, a 12 giornate dalla fine abbiamo un vantaggio di otto punti dalla zona salvezza. Nessuno di noi si cullerà su questo margine ma è vero che anche nel girone di ritorno la terzultima non ha recuperato nemmeno un punto su di noi”.

SALVEZZA ED EQUILIBRIO DI BILANCIO“L’obiettivo salvezza per noi è più complicato perché abbiamo scelto la strada dell’essere virtuosi, prima coi numeri, poi in campo. È una mia scelta, condivisa dai soci, quella di aver un bilancio in equilibrio e, al contempo, di puntare al totale azzeramento dei debiti riferibili al periodo Covid, l’entità dei quali è una delle più basse in Serie A. L’obiettivo azzeramento è davvero vicino e saremmo gli unici in Serie A (…). Essere così virtuosi nei numero comporta ‘un prezzo’ alto da pagare per l’area tecnica, a cui ho attribuito meno risorse da investire sul mercato, e per l’allenatore che è costretto a far crescere in fretta tanti giovani che non hanno mai conosciuto la Serie A. È l’unica strada percorribile, sia perché l’equilibrio a cui puntiamo noi spontaneamente, tra poco sarà imposto da regole rigide, dopo gli ultimi scandali, sia per avere il giusto appeal con i grandi investitori internazionali”.

“VORREI A SOSTEGNO UN GROSSO PARTNER FINANZIARIO” – “L’unica strada che abbiamo per attrarre i grandi investitori è essere i più trasparenti, solidi, virtuosi, anche a costo di acquistare un calciatore in meno. Ecco perché la nostra salvezza è cosi difficile. (…) Mi piacerebbe vedere all’opera un grosso partner finanziario che sostenga il nostro progetto e che dia ancora più forza al mio lavoro, a quello dei miei soci, a Corvino e Mencucci, perché il nostro management è davvero il top. Sarebbe la soluzione perfetta, ma se ciò non dovesse verificarsi, siamo pronti ad andare avanti da soli con le nostre idee”.

DE PICCIOTTO E INVESTIMENTI“Investire di più? Chi chiede questo dimentica che, nel giugno scorso, ho acquisito dal socio di maggioranza De Picciotto la totalità delle suo quote a un prezzo pari a quando da lui investito nel Lecce in quattro anni. Più di questo non posso fare”.

MISSIONE SALVEZZA E CRITICHE“Difenderò sempre Corvino, Trinchera, Baroni e i ragaziz perché, per ‘colpa’ della mia visione di calcio sostenibile e senza artifici di bilancio, si trovano spesso a non poter competere ad armi pari con gli avversari, ma abbiamo altre qualità che ci consentono di sopperire a questo gap. Il rapporto profondo che ci lega e il grande attaccamento alla nostra maglia ci porterà a fare sacrifici inimmaginabili pur di raggiungere la salvezza, ne sono sicuro. Calo coinciso con i complimenti e qualche festa di troppo? È una stupidaggine. Alle prime difficoltà, arriva sempre la lettura demagogica del professore di turno in cerca di facili consensi. Se un calciatore fa bene è normale che arrivino i titoli dei giornali o le interviste, fanno parte di questo mondo. Le feste dei tifosi o i nuovi club sono iniziative belle, rappresentano l’essenza del calcio e vanno festeggiate. Ci pensiamo noi dirigenti ad essere presenti e gratificare i tifosi che, con enormi sforzi, si associano e si aggregano anche a migliaia di chilometri di distanza, Nessun giocatore partecipa a questi eventi ed è ridicolo pensare a qualche collegamento tra queste iniziative e le ultime battute d’arresto”.