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ph: SalentoSport

LECCE – È il Giampaolo-day: “Questa squadra ha le qualità per giocare bene. È una grande opportunità”

Parte il nuovo corso Marco Giampaolo in casa Lecce. Il nuovo tecnico giallorosso è stato presentato quest’oggi in sala stampa dal presidente Saverio Sticchi Damiani, dal direttore dell’area tecnica Pantaleo Corvino e dal direttore sportivo Stefano Trinchera.

Sticchi: “E’ una scelta che abbiamo voluto fare per tutelare la nostra attenzione al percorso e all’identità precisa che la squadra deve avere, questo cambio sulla panchina del Lecce è legato alla ricerca di un identità più definita e questo va ben oltre al percorso del momento. Dico al mister, con cui ho avuto ancora poche occasioni di raccontarci, che arriva in un club che per quanto ci riguarda è una storia che è iniziata dieci anni addietro in C, in questi pochi anni abbiamo percorso una strada chiara e netta. Negli ultimi cinque anni ci accompagnano Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera. Cerchiamo di creare un laboratorio quotidiano, con un’attenzione al settore giovanile, un laboratorio, con una squadra giovane e tutta di proprietà. Oggi siamo in una fase importante, perché è pronto il bando per la copertura dello stadio che verrà completamente rinnovato, abbiamo iniziato i lavori per la realizzazione di un centro di proprietà. Ora abbiamo un appuntamento con la storia, e sentiamo il peso di questo momento perché vogliamo per la prima volta salvarci per tre volte consecutive in A. Siamo una piazza calda e umorale e che si accende facilmente. E’ un conteso avvincente, ci sono soci che mettono tutto a disposizione, un conteso in cui si lavora bene e con supporto. Per noi è un grande piacere avere un tecnico che ha i nostri stessi valori e che attraverso questi valori è arrivato su delle panchine importanti”.

Corvino: “Sentiamo il dovere verso la piazza di prendere certe decisioni, perché se dovessimo pensare solo a noi certe decisioni non le prenderemmo. Delle volte è giusto essere giudicati e per questo motivo abbiamo preso delle decisioni, che non sono figlie dei risultati, ma sono figlie di altri valori e concetti che sono importanti come i risultati, per questo era giusto cambiare. Non lo abbiamo fatto quando abbiamo perso sei partite di seguito con altri allenatori, perché la rotta era condivisa. Abbiamo agito nell’interesse della piazza e oggi siamo qui tutti insieme per presentare il nuovo timoniere, il nuovo capo ciurma, il nostro allenatore che ci deve ripotare sulla giusta rotta, non sarà facile, sono onesto e sincero e dico sempre quello che penso e quando si cambia non è certo che si riesce a raggiungere l’obiettivo. La rotta è più importante dei risultati immediati e spero che Giampaolo possa riuscirci”.

10:33 – Parla Giampaolo – “Due anni di assenza sono tanti, nell’ultimo anno diciamo che ho lavorato in smart working. Ho visto le partite del Lecce in tv durante questo torneo e l’ho rivisto in maniera più dettagliata in questi giorni. I calciatori prima di giudicarli bisogna allenarli. Ho voglia, motivazione ed entusiasmo di tornare in panchina. I calciatori bisogna conoscerli, bisogna entrare in un ambiente nuovo sotto ogni punto di vista e devo capire il prima possibile. Rebic l’ho allenato forse un mese al Milan, siamo stati poco tempo insieme. All’epoca giocavo in un modo non adatto alle sue caratteristiche, lo ricordo come un ragazzo tignoso, caparbio e cattivo”.

Corvino -“Rebic lo abbiamo preso come la prima punta per essere un’alternativa a Krstovic e deve essere tenuto conto di questo”.

Giampaolo – Ho tenuto conto della rosa, ci sono tante ali. Rebic? Non è oggetto di valutazione oggi, deve essere una risorsa della squadra, lui come Krstovic, o Burnete, il mio pensiero è che le qualità individuali ci devono portare a vincere le partite. Oggi si gioca in 16 non ci sono 11 titolari, dobbiamo fare un salto di qualità mentale da questo punto di vista”.

Cambiamenti – Giampaolo: “Oggi si gioca uomo contro uomo sempre, non ci sono sistemi di gioco, si difende in un modo si attacca. in un altro e bisogna star dietro al cambiamento” .

Accorgimenti – “Oggi ci alleneremo in dodici. Inizialmente i ragazzi dovranno essere bravi a metterci del loro. Sappiamo che ci sono tante squadre che si salvano all’ultimo minuto dell’ultima giornata e dobbiamo lavorare per raggiungere questo obiettivo storico per la squadra”.

Corvino – Allenatore di campo:  La parola che abbiamo utilizzato, da campo, è come il timoniere che guida una nave, conosce una rotta per arrivare al porto e non cambia strada facendo, perché strada facendo significa che rischi di intraprendere una rotta che non sai dove ti porta. Uno che lavora sul campo, in modo programmato e senza modificare di volta in volta, utilizzando sempre la stessa rotta si può solo migliorare, ma se cambiando la rotta ci si ritrova con la peggiore differenza reti e tra le ultime tre significa non aver trovato sul campo il risultato. Io voglio un tecnico capace di indicarmi una rotta e di perseguirla per arrivare al risultato, se poi questo non arriva, noi non siamo schiavi del risultato, quel che conta è tenere una rotta anche quando non c’è il risultato, così come è già capitato a noi per due anni di seguito. Io ho tenuto allenatori con 9 punti alla vigilia di Natale (Delio Rossi, ndr). Ci sono state volte che siamo ripartiti cambiando, non siamo figli del risultato ma siamo figli del lavoro, io mi sforzo per dare alla società e ai tifosi, un tecnico in grado di lavorare sul campo e da artigiano, lo voglio impegnato dalla mattina alla sera nel rispetto di chi crede in noi”.

Modulo – La squadra è stata costruita per giocare con un modulo, poi vediamo, però staticamente è stata costruita per giocare con due ali e una punta. Quello che conta sono i principi dei calciatori, dei moduli mi interessa poco”.

Impostazione dal basso – Avere due difensori uno destro e l’altro sinistro è una condizione che non tutte le formazioni di A hanno. Non è una condizione determinante”. 

Accorgimenti di mercato – Io adesso dovrei esprimermi sulla base di conoscenze teoriche, devo entrare dentro alle situazioni del Lecce, quando avrò capito potrò rispondere. Le risposte adesso sarebbero avventate, devo capire caratteristiche, professionalità e comportamenti, devo scoprire il mondo Lecce. Ho visto solo partite”.

Perché si al Lecce – Lecce per me una grande opportunità, l’ho scelta però perché ci sono i calciatori che possono esprimere meglio il mio pensiero. E’ un si motivato da argomenti e valutazioni tecniche. Poi qualche proposta dall’estero. Il direttore mi ha chiesto di lavorare. Lecce la visiterò alla fine del mio percorso calcistico,  perchè il mio focus è solo la squadra e di questo sono pienamente convinto”. 

Proposta di gioco – Voglio cercare di giocare, se si gioca a calcio c’è più possibilità di vincere le partite. Se ho la palla, difendo meno. Per giocare bene al calcio ci vogliono le conoscenze e le qualità tecniche e questa squadra ne ha. Per andare oltre questo discorso, devo andare oltre le mie conoscenze. Voglio fare la partita e non la voglio subire, voglio un calcio propositivo, un passaggio in più non è sprecato se ha un obiettivo strategico. Più sei lungo e più corri e questo non lo dobbiamo fare”.

Tifoseria – E’ sempre determinante, la squadra deve essere incitata fino al 95′  e se abbiamo deluso è giusto prendersi i fischi. I giocatori sono essere umani e giovani, il sostegno incondizionato a gara in corso è importantissimo. Le partite le vinci perchè il sostegno è incessante e crea le condizioni ambientali per vincere la partita. E’ un valore determinante, una componente che fa parte del percorso per raggiungere l’obiettivo, insieme club, società e calciatori”. 

La Serie A oggi – La corsa salvezza si decide dai dettagli, dalle partite, dal lavoro e dai comportamenti” . 

La descrizione – “Oggi sono in cerca di riaffermare le mie idee di calcio, e questa squadra e questo club mi sta dando un’opportunità che io dovrò ricambiare attraverso il lavoro e l’impegno”. 

Differenze tra una big e una formazione che si deve salvare: “Sul piano del lavoro no. La differenza è tutta nel circo che gira attorno. In un grande club devi vincere, quando devi salvarti sai che sei sempre con l’acqua alla gola. In entrambe i casi ci devi mettere del tuo dal punto di vista caratteriale. Credo che sia questa la mentalità”. 

Dorgu – Per i giocatori che giocano bassi, voglio il terzino sinistro a sinistra e quello destro a destra, davanti però li voglio a piede invertito, perché possono attaccare in modo diverso. Mi piacciono i giocatori che vengono dentro il campo, il giocatore tutta fascia mi piace meno”. –

Corvino – : ”Dorgu in quel momento storico, giocava in quella posizione perché Banda era infortunato e quindi Dorgu giocò a sinistra, come avvenuto in alcune occasioni quest’anno”.