
LECCE – Di Michele innamorato del gruppo di Liverani: “Unito e forte come noi nove anni fa. Serie A difficile ma possibile”
Le strade del Lecce e di David Di Michele si sono divise ormai sette anni fa, ma l’affetto che unisce l’ex attaccante ai colori giallorossi è da tempo diventato legame indissolubile. Non smette mai, giustamente, di sottolinearlo lo stesso attuale allenatore del Frosinone Under 16 che, intervistato da Studio 99 Radio, ha parlato del suo passato ma anche della stagione dei salentini guidati da Fabio Liverani.
“Sono contento che il Lecce abbia vinto con il Foggia perché io tifo per i giallorossi, verso i quali nutro un grande affetto. Era una gara difficile poiché pur sempre un derby, e inoltre vi erano in palio punti pesanti in chiave classifica. Certo, per i rossoneri mi dispiace per la sconfitta, per l’esonero di Padalino e soprattutto per gli atti intimidatori accaduti nei confronti di Iemmello e non solo. Il calcio deve dare gioia e spero che i tifosi foggiani possano festeggiare presto la salvezza. E che i leccesi possano esultare per una promozione in Serie A che questo club meriterebbe ampiamente”.
Tra i ragazzi a disposizione di mister Liverani c’è Filippo Falco, suo ex compagno di squadra negli ultimi anni in giallorosso e al quale è stato spesso accostato: “Rispetto a me è meno punta presente in area di rigore, gli manca magari quel quid in zona gol. Ha comunque qualità immense, straordinarie, una tecnica e un dribbling capace di spezzare le partite. Per caratteristiche sa e può essere fondamentale sia dall’inizio ma anche e soprattutto a gara in corso. A proposito di ciò, deve capire che quando inizia dalla panchina non è una bocciatura, ma che anzi può essere egualmente e più incisivo sull’andamento dell’incontro, perché ha le caratteristiche per essere devastante sotto questo punto di vista”.
“Mi aspettavo che il Lecce facesse bene, perché in estate ha operato bene sul mercato portando al ‘Via del Mare’ grandi giocatori. Certo, non immaginavo magari risultati subito così positivi, ma ci sono tutti gli ingredienti ovvero una società seria, una piazza entusiasta e un gran lavoro di gruppo, sul gioco e non solo, da parte di Liverani. Il Lecce è la sorpresa di questo campionato e spero possa continuare ad esserlo. Il punto fondamentale perché ciò accada è e deve essere la forza del gruppo, la cui unità è fondamentale ai fini del raggiungimento di traguardi importanti come può essere vincere un campionato. Per noi con De Canio fu così, capimmo che anche chi non giocava aveva un obiettivo comune e un ruolo altrettanto fondamentale, ovvero farsi trovare pronto quando è chiamato in causa. Io ad esempio quando arrivai nel Salento in B ero una riserva, ma diedi il mio contributo proprio capendo la mia posizione e mettendo, sia da titolare che a gara in corso, tutto me stesso a disposizione dei compagni e dell’obiettivo stagionale. Questo Lecce ha tutte le carte in regola per farcela anche se è difficile, ma in caso non sia così ci saranno basi importanti per riprovarci in futuro”.
A proposito momenti indimenticabili come la vittoria del campionato cadetto nel 2009/2010, Di Michele non smette mai di ribadire che, in realtà, è un altro il suo ricordo indelebile con la maglia del Lecce: “In giallorosso ho vissuto tanti momenti bellissimi, come la promozione e la salvezza dell’anno successivo. Quando tuttavia mi chiedono circa il momento più bello vissuto a Lecce, ho sempre detto e dirò sempre che è il saluto dei tifosi dopo il ko con il Chievo che sancì la nostra retrocessione in B. Ho pianto, e tanto, ma soprattutto ho vissuto sensazioni ed emozioni bellissime che in Italia è difficilissimo provare. Solo in Inghilterra ho visto cose del genere, con un’intera tifoseria ad omaggiare una squadra che in campo ha lasciato ogni goccia di sudore. Sicuramente meritavamo la salvezza, ma il campo ha decretato un altro finale per una stagione che, comunque, reputo una delle più belle della mia carriera”.
Il presente dell’ex giallorosso parla invece ciociaro, poiché Di Michele è il tecnico dell’Under 16 del Frosinone: “Sto lavorando per il primo anno nel settore giovanile e posso valutare ancora poco questo mondo, ma sicuramente posso dire che in Italia ci sono giovani interessanti, di grandissima prospettiva e che possono fare molto bene. Quello che penso è che i club potrebbero sponsorizzare e curare più e meglio questo aspetto, magari prendendo spunto dagli altri paesi. I giovani hanno necessità di avere più visibilità e soprattutto più fiducia, magari esordendo in prima squadra da protagonista prima rispetto a quando non accada, ad oggi, in Italia”.