
in foto: P. Corvino
LECCE – Corvino: “Il Var va usato con buon senso. In altri stadi avrebbero annullato un gol come quello di Piccoli?”
Un mix di delusione e di rabbia nelle parole del direttore tecnico Pantaleo Corvino, intervenuto ieri dagli studi televisivi di “Piazza Giallorossa” su Telerama. Ovviamente si è parlato di Lecce-Milan e, in particolare, del gol annullato a Piccoli al 94′.
“Mi sento deluso come tifoso per aver visto svanire una vittoria storica al 94′, annullando un gol che poteva essere il gol dell’anno per la bellezza della realizzazione. Da dirigente ho accusato ancora di più il colpo. In vita mia ho visto oltre duemila partite da dirigente, circa 650 in Serie A, non ho mai visto sfuggire cinque punti in così pochi minuti, come successo a Roma e nella partita col Milan. Per fare cinque punti in A, a volte, ci vogliono tre mesi. Vincere contro il Milan non ti capita in ogni stagione. Il calcio è fatto di episodi, ma il Var va usato tenendo conto del buon senso. A Roma nessuno di noi ha protestato perché Lukaku ha spostato Touba sul gol del 2-1. Sul gol di Piccoli nessuno del Milan ha protestato, il loro calciatore si è subito rialzato dopo il pestone involontario di Piccoli. Vedere sfumata una vittoria del genere, che avrebbe cambiato il corso della stagione, mi dà tanta amarezza. Per me, tifosi e arbitri dovrebbero essere patrimoni Unesco; da dirigente, rispetto la sentenza dell’arbitro, ma non la condivido. Il Var andrebbe usato solo per situazioni eclatanti non viste dall’arbitro e usato con buon senso. Il rigore di Baschirotto a Roma, col pallone che stava andando fuori ma che è stato toccato col polpastrello del giocatore, non è un rigore dato secondo buon senso. L’arbitro non lo vede, il Var lo segnala, ma dove sta il buon senso? Piccoli indietreggia per prendere posizione, non per dare un pestone all’avversario che sta dietro. E quando un attaccante salta, come insegnano nelle scuole calcio, lo fa con le braccia larghe per andare più in alto. Chiederemo il dialogo arbitro-Var, non vorremmo che sia stato qualche giocatore del Milan ad aver chiesto all’arbitro di andare al Var. C’è stato un pestone anche su Dorgu ma nessuno di noi ha detto niente. Un calcio senza un pestone involontario non è calcio. Avrei voluto vedere se un gol del genere lo avessero annullato in altri stadi come San Siro, o a Roma, o a Torino o Napoli. Sono avvelenato, avrei voluto che si giocasse già domenica col Verona. Certi episodi fanno star male tutti i tifosi, ma anche noi dirigenti. A Torino Kaba è stato espulso per una simulazione che non c’era. Perché il Var non è intervenuto? Se poi stiamo sempre zitti passiamo per cornuti e cacciati di casa, come si dice a Lecce”.
Sulla stagione del Lecce sin qui giocata: “Questa squadra sa quello che deve fare, ha idee chiare ed è ben allenata, ha trovato la sua chimica, è formata da ragazzi che danno sempre il massimo e chi entra è determinante. Siamo sulla strada giusta, ci siamo migliorati rispetto allo scorso anno ma si sono rinforzate anche le nostre concorrenti. Con soli tre mercati in A non possiamo fare molto. La Primavera? Nei grandi club con un grande settore giovanile, finito un ciclo arriva subito un altro ciclo già pronto, coi ragazzi cresciuti nelle categorie minori. Per noi serve pazienza. Certo che la vittoria dello Scudetto ha indispettito molti e sono state fatte norme ad hoc per ridimensionare i club più piccoli, noi abbiamo fatto il possibile. E tanti nostri giocatori sono attenzionati, non solo Dorgu. In prima squadra abbiamo portato Gonzalez l’anno scorso, quest’anno c’è Berisha, Dorgu ma anche Corfitzen, Burnete e qualche portiere dimostreranno il loro valore. Nel prossimo mercato nessuno andrà via, il nostro mercato si svilupperà in estate; in quello invernale è sempre difficile migliorarsi”.