foto: P. Corvino
LECCE – Bilancio di fine mercato, Corvino: “Grazie alla solidità il club è migliorato in tante cose. Abbiamo detto molti ‘no'”
Bilancio di fine mercato estivo per Pantaleo Corvino. Le parole del dt del Lecce nella conferenza stampa odierna.
CORVINO A BRACCIO – “Quinta sessione di mercato quella appena conclusa. Conoscendo la grandissima passione dei nostri tifosi, per noi è stato un grande sforzo sostenere questa responsabilità. Un grande sforzo dell’area tecnica, del presidente che, all’inizio del nostro rapporto, mi ha chiesto determinate cose tra cui mettere ordine in alcune cose pregresse e di portare sempre più in alto questo milione di persone che si identifica nella squadra. Un sogno che siamo riusciti a raggiungere, riportando la Primavera davanti a tutti e lavorando ora sul Lecce per metterlo in salute e sicurezza. In questa sessione avevamo competitor importanti davanti a noi. In virtù della solidità economica, la società ha potuto migliorare in tante cose, penso allo stadio, le strutture, il centro sportivo. Ora abbiamo un sogno di creare una radio tutta nostra che parli sempre di noi. In totale abbiamo fatto 17 cessioni, tra cui quella di Lemmens che ha appena lasciato Lecce (è andato in Serie B belga, al Lokeren, in prestito; ndr). Daka invece farà il fuoriquota in Primavera. Sansone? Ha avuto problemi fisici, ora ci darà una mano e mi auguro che faccia qualcosa d’importante come lo scorso anno. Helgason? Ha potenziale da Lecce e Gotti lo ha valutato in maniera positiva. Sono state 30 le operazioni d’acquisto, un sessione davvero impegnativa, solo il campo ci dirà se siamo riusciti a migliorarci. Abbiamo lavorato per migliorare gli undici titolari, ne abbiamo mantenuti otto e aggiunti dodici tra cui ci sono tre potenziali titolari e gli altri nove hanno potenzialità importanti. Gli acquisti dalla Francia? Un mercante, per vendere bene, deve comprare bene. La Francia, quest’anno, nomn ha venduto i diritti tv e, coi club in difficoltà economica è stata la nazione in cui esplorare maggiormente rispetto ad altre. Abbiamo preso Guilbert che Gotti non conosceva ma gli ho detto di fidarsi di me e di metterlo titolare e si è visto come ha giocato. L’anno prossimo magari ci sarà un altro mercato da esplorare, questi sono i virtuosismi necessari per il Lecce”.
DOMANDE – “Le trattative non chiuse? Non ci penso, penso solo a quelle concluse. Quando sono arrivato qui c’era un patrimonio di 1,6 milioni; se pensiamo a cosa siamo oggi, dimostra quanto è stato fatto pur ottenendo risultati e senza fare debiti. Fruchtl? Se fosse arrivata un’offerta importante per Falcone, bisognava essere pronti. La casella del secondo portiere era una nota da migliorare e l’abbiamo fatto col minimo sforzo, che, però, non è pari al valore del calciatore. Hasa? Sapevamo che non voleva rinnovare e che a fine ’25 sarebbe stato un calciatore libero dalla Juventus. Conoscendo alcuni procuratori con cui abbiamo rapporti, siamo andati dalla Juventus a prenderlo gratis, lasciando loro una percentuale del 30%. È del 2004, ha caratteristiche offensive ed è in fase di evoluzione che potrà portarlo a essere in grado si svariare su tutto il fronte offensivo, tranne che come prima punta. Maleh? Sono stanco di rispondere su di lui. Gli abbiamo dato la possibilità di valorizzarsi altrove per permettere ad un altro capitale del Lecce di esprimere il suo valore. Saldo? Dove ho lavorato io sono sempre arrivate plusvalenze, sono le capacità di un manager di creare ricchezza e sono dei dati positivi da cogliere perché qui nessuno si mette soldi in tasca. Le plusvalenze non devono essere un motivo per inimicarci, io ci metterei un minuto a spendere quei soldi. Il monte ingaggi è stato ritoccato a 16 milioni lordi. Rebic? Quando lo cedetti al Francoforte (ai tempi della Fiorentina, estate 2016, ndr) gli dissi che lo feci arricchire; ora gli ho chiesto se poteva rinunciare a qualche euro per venire a Lecce. Al Milan ha giocato al posto di Giroud come prima punta. Pioli mi ha detto bene di lui. Rebic arriva qui a condizioni da Lecce. Bonifazi? Ci siamo informati sulle sue condizioni, abbiamo visto che stava bene e poi Gotti ha fiducia di lui. Dorgu? Ci concentriamo troppo su di lui, abbiamo detto di no a tante offerte durante questa sessione. Gallo? È stato attenzionato da tanti club ma per lui, come per altri, non ci siamo nemmeno seduti a tavolino. Abbiamo aperto trattative solo con chi ci ha chiesto di andare via. Gendrey? L’Hoffenheim ha proprietà importante, sono partiti dal basso e sono arrivati in alto. Prima dell’Inter ho parlato con Gendrey e gli ho chiesto di onorare la maglia. E me ne sono andato. Non aggiungo altro”.