MONDIALI – ‘Te lo dò io il Brasile’, day #04: ieri Messi, oggi Ronaldo (?). Esordio Germania, la notte è di Ghana-Usa
(di Carlo PASCA) – Il terzo assalto di Leo Messi alla Coppa del Mondo potrebbe davvero essere quello giusto. Ieri l’Argentina ha esordito nel Mondiale brasiliano nello stadio più famoso della storia, il mitico Maracanà, vincendo di misura su una Bosnia agguerrita, senza offrire lo spettacolo atteso e senza lanciare segnali forti. L’immediato vantaggio provocato da una sfortunata autorete di Kolasinac ha messo la Celeste nelle condizioni ideali e i ragazzi di Sabella hanno amministrato il risultato come sanno ben fare. Poi sul Maracanà è arrivato lui, Leo, che con un gioiello dei suoi ha raddoppiato e chiuso la pratica Bosnia. Applausi. Messi c’è e per il titolo bisogna fare i conti con lui. Il suo nome mancava dagli score dei Mondiali dall’edizione tedesca del 2006 e, pensate un po’, anche Diego (basta scrivere solo il nome…) andò a segno nel Mondiale ’86 e in quello ’94, restando a secco nel 1990. Inoltre, Messi oggi ha 26 anni, anche se tra pochi giorni saranno 27, e Diego vinse il suo Mondiale proprio a 26 anni. Piccole coincidenze che lo avvicinano a Diego, per tutti gli argentini D10S. L’Argentina nelle ultime edizioni ha deluso molto e sarebbe anche ora che ritornasse ad essere protagonista del calcio mondiale.
Sempre ieri abbiamo ottenuto una certezza: la tecnologia aiuta, eccome se aiuta, il calcio. La partita Francia-Honduras entrerà a pieno diritto nella storia del calcio perché per la prima volta un gol viene convalidato dalla moviola. Minuto 48, Valbuena mette al centro un pallone che Benzema calcia al volo di sinistro. Palo e poi braccio di Valladares, portiere honduregno, pallone che rotola al di là della linea seppur di pochi millimetri e gol convalidato. Due a zero Francia, dopo poco 3 a 0 e tutti a casa. Anche la Francia si lancia verso un bel Mondiale, aiutata certamente da un girone facile facile e dalla brutta Svizzera vista ieri all’esordio contro l’Ecuador. Vittoria di misura all’ultimo secondo di recupero e questo da una testa di serie delude assai.
Oggi tocca alla Germania che alle 18 apre le danze contro il pallone d’oro CR7 e il suo Portogallo. Cristiano sta facendo tribolare i suoi connazionali, i dubbi sulle sue condizioni fisiche restano ma alla fine lui ci sarà. È troppo importante per il Portogallo e lui stesso non vuole certamente mancare sul palcoscenico dei Mondiali dove, con Nani e Postiga, forma il tridente offensivo della formazione di Bento. In casa Germania preoccupazione per Schweinsteiger ma dovrebbe farcela. In attacco Loew punta su Muller e Ozil dietro a Podolsky.
In serata ci attende una gara molto particolare: Iran-Nigeria. Si affrontano due tra le squadre meno popolari della competizione ma gli iraniani hanno fatto già parlare tanto in virtù del loro autofinanziamento per poter partecipare al torneo. Vedremo cosa verrà fuori stasera tra il 4-4-2 collaudato di Queiroz, ex Real Madrid oggi sulla panchina iraniana, e il 4-2-3-1 di Keshi.
Nella notte, infine Ghana-Stati Uniti. Il tecnico USA, Klinsmann, parla di ottavi di finale come obiettivo possibile, ma se i suoi non fanno i tre punti non vediamo come possono farli contro Germania e Portogallo. Ma il Mondiale è bello anche per questo. E l’Uruguay ne sa qualcosa.