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BRINDISI – Antonio Flora torna a parlare: “Vi racconto tutta la verità…”

Dopo un lungo, lunghissimo periodo di silenzio, è tornato a parlare l’ex patron del Brindisi, Antonio Flora, il quale ha voluto puntualizzare sulle varie voci e situazioni venutesi a creare in questi mesi intorno al club. “Il mio silenzio è stato determinato da una serie di cose – ha esordito l’ex numero uno degli adriatici – . Avevo deciso di chiudere con il capitolo Brindisi e il calcio, i motivi sono diversi: sono collegati allo scandaloso verdetto dell’Andria e alla sua mancata penalizzazione. È stata una reazione istintiva. Io sono cosi. Non credo che avremmo potuto giocarcela per il primo posto se non me ne fossi andato. Forse per il secondo. Non ho abbandonato la squadra, altrimenti oggi non faremmo i play off. Continuare a fare quello che facevo prima per me non era più possibile. A Brindisi in tre anni ho fatto tutto io, io ed i tifosi. Fare calcio a Brindisi è un’impresa, è veramente difficile. Il Brindisi Calcio per molti è una fonte di lucro. L’intervista del sindaco Consales mi ha fatto capire che forse avrei dovuto chiarire alcune cose. Passo per colpevole e altre persone come potenziali salvatori. Sono arrivato a Brindisi trovando una squadra alla deriva, 700 mila euro di debiti. Davanti a quattro testimoni il Comune si impegnò a ripianare parte di quei debiti. Chi pensate che abbia pagato alla fine? Grazie a chi a Brindisi esiste ancora una squadra di calcio? Nel campionato scorso abbiamo fatto un buon lavoro, nonostante all’interno ci fosse gente che remasse contro. Lo scorso anno ho avuto 133 mila euro di sponsor. Quest’anno 39: come è possibile fare calcio con questi soldi? Ho speso quest’anno oltre 700.000 euro, solo perché mi ero innamorato della città”.

Ma, al di là dell’aspetto relativo al calcio giocato, quale sarà il futuro del sodalizio biancazzurro? Sulla situazione contabile Flora spiega: “Il Brindisi avrà un debito di 50 mila da qui al termine della stagione. Chi vuole prendere il Brindisi deve rivolgersi a Morisco, io rinuncio al credito. Rinuncio alla fideiussione. C’è una fideiussione che pagherò io. Ho versato 150.000 euro in banca di tasca mia per rendere la società pulita. Non lo avrebbe fatto nessuno al posto mio. Bastano 50.000 euro di spettanze dei calciatori. Però dopo che ho speso tanti soldi fatemi godere il play off da tifoso. Nessuno si è fatto vivo, solo una telefonata di un avvocato di Ostuni da parte di un suo cliente. Che poi è sparito. Sarebbe assurdo se una città di centomila abitanti non riuscisse a trovare 50.000 euro. Se a Brindisi non si è in grado di mantenere una serie D bisogna vergognarsi. E’ dovuto venire uno da Bari, senza interessi, per salvare il calcio. Spero di lasciare la squadra in serie C. Ma si faccia avanti qualcuno. Altrimenti significa che Brindisi non vuole il calcio”.

La squadra, dunque, sembra rasserenata e sta preparando la sfida di Bisceglie. Flora svela un retroscena: “Ho chiamato tutti i big. Abbiamo mangiato una pizza a Bari e si sono tranquillizzati. Non li abbandono. Forse li rivedrò in settimana. E sarò a Bisceglie. Gli ho detto che devono affrontare queste partite cercando di andare più avanti possibile perché quello che guadagniamo sarà il loro bottino di guerra. Abbiamo fatto un accordo. Io voglio vincerli questi play-off e lo meriterebbero anche i calciatori, che stanno facendo grandi sacrifici”.

Infine, un ultimo pensiero di Flora è rivolto ai tifosi: “Ho cercato di portarvi rispetto, però voglio rispetto. Vi ho rispettato tutti, ho avuto molti calci in faccia che non meritavo. Ci ho rimesso tanti soldi. Oggi il Brindisi è una società che non ha debiti, ha un titolo che ha un valore di 350.000 euro. Non credo che ci siano tante altre società sane in serie D. Forza Brindisi. Io questa città l’ho amata davvero e per questo sto ancora pagando e non sono scappato”.

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