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SERIE C – Poche risorse e tanto orgoglio alla ricerca di una salvezza difficile: l’Akragas di Di Napoli

Dopo la prima, inattesa sconfitta in campionato dell’era-Liverani, il Lecce è chiamato a rialzarsi, per proseguire il proprio cammino nella lotta al vertice che lo vede attualmente primo, incontrando nel più classico dei testa-coda l’Akragas di Raffaele Di Napoli ultimo in classifica. Il match si giocherà sul neutro sintetico di Siracusa, causa l’indisponibilità di un Esseneto di Agrigento considerato non utilizzabile dai vertici della Serie C. Gli ingredienti perché i giallorossi possano tornare a sorridere ci sono tutti, ma già il match d’andata ha dimostrato che le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo.

In quell’occasione infatti i salentini, reduci da quattro vittorie in altrettante gare dopo l’arrivo di mister Liverani, furono clamorosamente bloccati sullo zero a zero giunto al termine di un match stregato, in cui Mancosu e compagni assediarono la porta di Vono bombardandola con quasi venti nitide palle gol, senza riuscire a segnare. Quell’inatteso e al tempo stesso ingiusto pareggio è stato il 23esimo atto della sfida tra Lecce e Akragas, il cui bilancio registra 10 successi giallorossi, 8 biancazzurri e 5 pari. Contando in vece le sole gare disputate in Sicilia sono i locali in vantaggio (7 vittorie a 3, più un pareggio), sebbene non gioiscano tra le mura amiche (ma anche nel complesso) contro i salentini dal lontano 1968 (2-0). Tre punti tutti giallorossi nell’ultima gara giocata in casa Akragas: era il dicembre 2016 e le reti di Caturano e Pacilli timbrarono il colpo esterno dell’undici di Padalino.

Era quello un Akragas che, sempre con Lello Di Napoli in panca, si apprestava ad agguantare la sua seconda salvezza di fila dal ritorno tra i professionisti, pur ottenendola solo dopo il playout con il Melfi. Una permanenza fondamentale per un club tornato tra i pro nel 2015 dopo 21 anni di assenza con grandi ambizioni dimostrate dall’ottimo dodicesimo posto del primo anno, alle quali ha fatto tuttavia seguito una stagione culminata sì nella salvezza, ma contornata da notevoli turbolenze societarie. Problemi di risorse economiche che si sono acuiti in quella attuale, in cui il confermatissimo mister Di Napoli sta facendo quasi i miracoli per tenere viva una squadra che ha rischiato, con l’arrivo dell’inverno, di doversi ritirare dalla Serie C.

I vertici biancazzurri hanno deciso di non mollare e spinto la squadra verso la ricerca di quell’impresa che risponde al nome della terza salvezza di fila, per la quale stavolta il tecnico campano dovrà fare un mezzo miracolo. I siciliani, ultimi in graduatoria a -12 dalla penultima, hanno ottenuto un solo punto nelle ultime otto gare e non vincono dal 3 dicembre (1-0 casalingo con la Reggina), sebbene tolto il 3-0 con il Racing Fondi i biancazzurri abbiano sempre dato notevole filo da torcere ai pur vincenti avversari. Nonostante la squadra di Di Napoli si sia dimostrata non doma, la permanenza resta appesa a un filo, visto che per disputare i playout i siciliani hanno bisogno di mantenere il distacco dalla sedicesima (attualmente a +12) inferiore ai 9 punti. Considerato il trend negativo che ha fatto seguito alla crisi societaria verificatasi lo scorso dicembre, riuscire nell’impresa appare sempre meno probabile per una squadra costretta, tra l’altro a non poter nemmeno battagliare nel proprio stadio.

Le vicende legate alla dirigenza del club hanno influito negativamente sul mercato di riparazione che ha registrato sì qualche innesto importante, ma soprattutto partenze eccellenti, Salvemini, Sepe, Vicente e Parigi su tutte. In entrata ecco invece Pastore, Raucci, Zibert, Sanseverino, Camara e Dammacco. Il modulo base di mister Di Napoli è il 3-4-1-2, che punta molto al gioco sulle fasce creato da Scrugli e Pastore e alla densità a centrocampo, con il rientrante Zibert a fare da collante tra mediana e attacco. In avanti il compito di far rinsavire il peggior attacco del girone C è affidato ai nuovi Camara e Dammacco.