
GALLIPOLI – Villa: “Pronti a dare battaglia a tutti. Risultati strani? Meglio stia zitto…”
Il Gallipoli esce indenne dalla trasferta di Noicattaro in cui ha affrontato il Mola. Uno 0-0 che lascia in corsa i giallorossi per la salvezza ma sono tanti, forse troppi, gli incastri possibili. “Era dura venti giorni fa ed è dura adesso – commenta Alberto Villa – . Ai ragazzi non posso rimproverare nulla perché in tre partite, di cui due in trasferta, hanno raccolto sette punti. Con il Mola abbiamo giocato la nostra partita, contro una squadra che si doveva salvare, partita vera ed importante. Abbiamo avuto anche un paio di occasioni per tornare a casa con il bottino pieno. Sapevamo che era dura, adesso abbiamo due partite ancora più difficile ma non ci spaventano. Siamo pronti a dare battaglia a tutti, il calendario ci ha dato questo e ce lo prendiamo. I risultati anche in questo turno non ci sono andati a favore, ma va bene così”.
L’assenza di Portaccio ha privato l’allenatore giallorosso di un po’ di peso in avanti, con Mingiano e De Giorgi in panchina. Anche se Iurato ha fatto bene, come nelle precedenti due gare: “Non sono abituato a guardare chi c’è o meno, anche se Davide (Portaccio, ndr) è un giocatore importante per noi, speriamo nel suo rientro domenica e vedremo di giocarci le nostre carte al massimo. Dobbiamo andare avanti fino alla fine e tutti, dal primo all’ultimo, sono importanti”.
I risultati sugli altri campi e l’andamento quanto meno rocambolesco di alcune gare aprono la sempre attuale considerazione sulle cose strane che si verificano a fine stagione. “Purtroppo è il brutto di questi campionati – ammette Villa – , si arriva alle ultime partite con gente che è già in vacanza da un mese. Squadre che perdono cinque o sei partite di fila, non ci sono parole. Sta alla coscienza di queste società che fanno queste figuracce. Non voglio pensare male perché rischierei di dire delle cose sbagliate, ma mi dispiace per loro che fanno queste figure davanti tutta la Puglia e tutta l’Italia. Noi lavoriamo sodo quattro ore al giorno, ho detto ai ragazzi di andare in giro a testa alta e di guardare tutti negli occhi”.