Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

ECCELLENZA – Coordinamento per il Cambiamento: “Ripartenza, deroghe poco ‘sportive’: il gioco ne vale la candela?”

Il Coordinamento per il Cambiamento, con un lungo comunicato, prende posizione sulla questione ipotesi di ripartenza dei tornei di Eccellenza. Eccone un estratto.

IL GIOCO NE VALE LA CANDELA?“Pare che i campionati di calcio di Eccellenza possano riprendere, nonostante la Nazione versi in una pressoché totale ‘zona rossa’. Ogni Comitato regionale, in ordine sparso, sta predisponendo il proprio format. Sembra che ognuno possa fare ciò che vuole. Ci si chiede se il gioco vale la candela e se un’eventuale ripresa giovi davvero al calcio dilettantistico o serva solo a generare ulteriori esborsi a carico delle società”.

STADI CHIUSI E RISCHI CONTAGIO“Il dilettantismo è animato unicamente dalla passione dei dirigenti che investono somme proprie e da quella dei tifosi che pagano il biglietto per sostenere i colori della propria città. Con gli stadi chiusi serve davvero correre tanti rischi di contagio per giocare dei campionati con le modalità di ripresa annunciate?”.

DEROGHE POCO ‘SPORTIVE’Niente retrocessioni. Mini gironi con pochissime squadre solo per decretare chi salirà in Serie D il prossimo anno. Le società che non vogliono proseguire il campionato, possono farlo mantenendo la categoria a patto che paghino per intero le tasse di iscrizione, così come quelle che proseguono. Ci manca solo l’introduzione del ‘Chi segna vince’ e di quella del ‘portiere volante’ e i massimi torneo dilettantistici regionali saranno definitivamente trasformati in tornei parrocchiali. L’assenza di retrocessioni renderà del tutti insignificanti i risultati della stragrande maggioranza delle partite, con prevedibili sviluppi sulla ‘fine’ che faranno anche gli allenatori e i calciatori più pagati (e più bravi), che, inevitabilmente, resteranno a casa o saranno costretti a rivedere all’estremo ribasso i propri ‘compensi’. Con quale spirito affronteranno le partite le società che sanno di non dover retrocedere?”.

UNA RETROCESSIONE PER GIRONE“Per non minare la regolarità dei campionati si sarebbe potuta prevedere, per esempio, una retrocessione per girone (magari dopo i playout), affinché tutte le squadre avessero motivo per lottare, per evitare quantomeno l’ultimo posto”.

RETROCESSE DALLA D E PROMOSSE DALL’ECCELLENZA“Il nostro pensiero va anche a quelle società di D che retrocederanno dopo aver affrontato 34 partite, con tutti i rischi connessi. Immaginiamo che non saranno affatto contente di essere ‘superate’ di categoria da società che vincono l’Eccellenza giocando una quindicina di partite, molte delle quali contro squadre imbottite di giovanissimi“.

QUESTIONI ECONOMICHE E NON SOLO“Chi pagherà i tamponi settimanali pre-gara? Chi anticiperà tali cospicue somme? Si è chiesto alle società di decidere sulla ripartenza senza essere chiari su questo punto decisivo. Si è rimandato alle decisioni governative come se la Lnd e i singoli Comitati regionali non avessero un proprio bilancio dal quale attingere. Con che coraggio il Direttivo Lnd chiede alle società (anche a chi non intende ripartire) l’integrale pagamento dei costi di iscrizione ai campionati? La Lnd dovrebbe provvedere, anzitutto, alla restituzione di quanto per intero percepito dalle società lo scorso anno, senza che i campionati volgessero al termine”.

TUTTI NELLE STESSE CONDIZIONI O ALZARE BANDIERA BIANCA“Se, chi è al timone, ritiene che vi siano le condizioni per ripartite, tutte le società sarebbero dovute esser messe nelle condizioni di ripartire. Non si può conferire alle società la ‘facoltà‘ di partecipare o meno alla prosecuzione dei campionati, addossando su di esse rischi e responsabilità. Oppure si potrebbe trovare il coraggio di alzare bandiera bianca e confessare che si è (e si è stati) inadatti a gestire il calcio dilettantistico e quello di base durante questa maledetta pandemia”.

GRAVINA AGISCA CON FERMEZZA“Alla fine, gli artefici di questo stucchevole ping pong saranno stanati e il movimento dilettantistico nazionale comprenderà di essere stato uno strumento utile a rincorrere il potere. L’ostentata chiusura verso forza nuove e innovatrici sta per generare uno tsunami che finirà per coinvolgere e schiacciare gli stessi promotori di tale condotta. Il presidente Figc Gravina è nelle condizioni di agire con fermezza dinanzi a cotanto pressappochismo. Lo faccia e dia concretamente prova di essere di una pasta diversa rispetto a chi ha tanto criticato in assemblea nazionale”.

Avv. Angelo Maria Esposito (Basilicata); avv. Vincenzo Cirillo (Campania); dott. Luca Fiorucci (Umbria); avv. Giulio Destratis (Puglia); geom. Roberto Iannuzzi (Abruzzo)