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in foto: P. Dorgu
copyright: Coribello/SalentoSport

LECCE – Dorgu capolavoro, Gallo e Gendrey da impazzire: la salvezza è dietro l’angolo. Le pagelle

LE PAGELLE DI SASSUOLO-LECCE

Falcone 6: Pomeriggio di assoluto relax, giacché non si ricorda un suo intervento che non vada al di là dell’ordinario. Quarto clean-sheet in cinque partite dall’avvento Gotti. Un caso? Io no creto.

Gendrey 7,5: Da vittima a carnefice. Spesso beffato con cross lunghi sul secondo palo da avversari più alti e scaltri di lui, stavolta si prende la rivincita allo stesso modo, schiacciando di testa un cross di Oudin sul secondo palo, a sorprendere il terzino sinistro neroverde. Il gol che incanala la partita sui binari giallorossi è arricchito da una serie infinita di discese sulla fascia, di uno-due coi compagni, di cross sempre infidi per la difesa avversaria. Esce sfinito e non gli si potrebbe chiedere di più.

(84′ Venuti) sv

Baschirotto 7: Con Pongracic forma una diga invalicabile per gli sterili attaccanti neroverdi. Concentrato, attento, solido, pratico e pragmatico. Nei minuti finali, gasa il settore ospiti chiamando il loro incitamento dopo uno dei tanti suoi interventi decisivi.

Pongracic 7: Se Pinamonti e compagni fanno il solletico alla difesa giallorosso, il merito è anche suo. Trascina il gruppo con classe e carisma, implacabile sui palloni bassi, quasi insuperabile su quelli alti. Tanto, quando non ci arriva lui, c’è Baschirotto…

Gallo 7,5: Non ha sbagliato un pallone, o quasi, in chiave difensiva, facendosi trovare pronto alla chiusura, alla diagonale difensiva – ormai la sua specialità -, a sgroppare sulla fascia e a fornire ottimi cross per i compagni in area, come successo nel raddoppio di Dorgu. In crescita esponenziale, partita dopo partita.

Oudin 7: La miglior prova della stagione? Beh, se non è la migliore, poco ci manca. Posizionato da Gotti a presidiare la fascia destra, stavolta il francese unisce il lavoro di fino (vedi cross per il primo gol di Gendrey) al lavoro di quantità, sacrificandosi più volte in fase di ripiego. Nella fase di finale dell’incontro, dà spazio all’estro di suggeritore e il Lecce prima sfiora, poi ottiene la terza marcatura.

Blin 7: Ha sempre la capacità di fare la cosa giusta, di risolvere situazioni intricate, di proporsi come appoggio o scarico per il compagno accerchiato, di aiutarlo quando è in difficoltà. Bada al sodo e lo fa in maniera eccelsa. Gara da incorniciare per il sempre più capitano del Lecce.

Rafia 6: Arriva su una quantità spropositata di seconde palle, lavorandone la maggior parte con costrutto. Sorpresa di Gotti, non ha demeritato, svolgendo lavoro sporco e di quantità, più che di qualità, con qualche passaggio a vuoto inevitabile per chi gioca a singhiozzo come lui.

(56′ Gonzalez) 6,5: Blinda il centrocampo dai confusi assalti neroverdi, basati più sull’orgoglio che sulla logica. Più efficace di Rafia, che comunque non aveva demeritato, è sempre nel posto giusto a fare la cosa giusta.

Dorgu 7,5: A dispetto di chi lo vedeva solo come un ricambio di Gallo, oggi gioca la sua miglior partita in giallorosso, giocando a tutto campo, spaccando in due la difesa neroverde col gol dello 0-2, pressando e dando una mano a Gallo in fase difensiva. Una delle più belle scoperte di Corvino e del suo staff sta dando i suoi frutti. A fine stagione sarà quasi impossibile trattenerlo, ma tant’è.

(75′ Berisha) 6: Fa girare il pallone con intelligenza, non sprecandone mai, conservandolo e affidandolo sempre al compagno meglio piazzato. Questo ragazzo cresce giorno dopo giorno.

Piccoli 7: Lotta come una furia su qualsiasi pallone, sbagliandone qualcuno per eccesso di foga e di generositaà. Suo il gol che affossa la partita, comunque, sin lì, mai in discussione. Il quinto, giocando quasi tutto il campionato da rincalzo. Non male.

(75′ Sansone) 6: Entra per congelare la partita, quando il Sassuolo è ormai sparito dal campo. Missione compiuta.

Krstovic 7: Gioca una quantità enorme di palloni, difendendone la gran parte, spalle alla porta, fornendo sponde importantissime per i compagni nello sviluppo dellas manovra offensiva. Leggerino al tiro, decisivo in qualità di assist-man, lanciando in porta il suo collega di reparto Piccoli. Gara di sacrificio e di sostanza, ma anche di qualità. Unico neo, l’assenza del suo nome nella voce ‘marcatori’, lo avrebbe meritato tutto.

(84′ Pierotti) sv

All. Gotti: 8: Con le vittorie di Empoli e Verona a mettere ancora più pressione alla sfida del “Mapei”, organizza la squadra con un solido 4-4-2, con due mosse che spiazzerebbero chiunque: Oudin largo a destra, Rafia centrale accanto a Blin, oltre a Piccoli in avanti a far coppia con Krstovic, in barba a qualsiasi dogma sentito o letto sino all’11 marzo 2024. Il suo Lecce scende in campo col coltello tra i denti, giocando con aggressività e con equilibrio, concedendo le briciole a una squadra che oggi doveva giocarsi tutto per provare a rientrare nei giochi salvezza. Il quarto clean-sheet in cinque partite non è un caso. A dimostrazione che, nella prima parte e mezza di campionato, l’integralismo e l’ideologia avevano preso il sopravvento sul buon senso. Il normalizzatore Luca Gotti sta conducendo in porto il Lecce verso la salvezza, ormai a un passo. A Reggio Emilia, forse il Lecce più bello di stagione porta a casa tre punti di platino. E il merito, in primis, è tutto suo.