IL CORSIVO – Nonostante tutto, Coppula Tisa!
Vigilia di Lecce-Parma: un sabato indaffarato per Fabio, in fila di fronte alla macchinetta Lottomatica di uno dei tanti botteghini di provincia. Il ragazzo aspetta il suo turno, giocando con il documento tra le mani per ingannare il tempo, mentre la signora scandisce troppo lentamente i nomi di chi lo precede e alterna i biglietti dello stadio a sigarette e giornali.
Fabio non è un habitué del Via del Mare, racconta di averci messo piede l’ultima volta nell’aprile 2009 (Lecce- Sampdoria 1-3) e, pur rivendicando di non essere un “rinnegato“, ammette di aver riscoperto da qualche giornata la voglia di tornare al “campo”. Da buon studente universitario emigrato altrove per cercare realizzazione e fortuna, Fabio ha aspettato, come molti, il ponte del 1° Maggio – la festa dei lavoratori e il giorno del concertone per i giovani in un Paese con una disoccupazione giovanile al 32%- per poter dare sfogo alla sua passione ritrovata.
VERSO LECCE-PARMA – Chissà se per caso, Fabio stringe il suo biglietto e i due euro di resto consapevole di andare a vedere un Lecce reduce da una sconfitta, lo 0-2 contro il Napoli di Hamsik e Cavani, che ha ridotto a un duello schietto, pare, una lotta salvezza fin qui vorticosa. E così ha preso il suo posto in tribuna Est, scegliendo il sole dritto in faccia e il tifo medio attorno, per non perdere l’occasione di tifare Lecce in una partita così decisiva.
Quella di Fabio è una classica storia di fine campionato che accomuna moltissimi tifosi, vicini e lontani e molte altre stagioni, in fondo esaltanti, ma questa volta la trama acquista un senso particolare, a quattro giornate dai saluti, di festa o meno, in un anno di autogestione, ultimi posti, esoneri e salvezze sotto inchiesta. Lo stesso significato dello spettacolo offerto dai 18mila spettatori di Lecce-Napoli, immortalati anche dalla pagina Facebook della Serie A Tim mentre sostenevano la squadra con entusiasmo e senza contestazioni ormai fuori fuoco e fuori luogo.
FINALMENTE NUMERI DA A – Sugli spalti insomma si sono rivisti coreografie corali colorate e salti e canti fino all’ultimo minuto anche a sconfitta acquisita. Una prova di forza e di maturità, una volta risvegliato l’interesse e riaccesa la speranza, per un pubblico che, magari desideroso di rivedere un altro trionfo determinante sul Napoli, dopo la prodezza di Chevanton del maggio 2011, ha fatto registrare la seconda affluenza stagionale, mettendo alle spalle anche le partite contro Milan e Inter.
Insomma, finalmente la cura Cosmi ha avuto un effetto pieno, se non totale, anche sui tifosi che a testa alta, al di là del risultato, hanno incitato Di MIchele e compagni dimostrando, anche loro, di meritare la salvezza. Chiamiamolo effetto Coppula Tisa vista la sorprendente collezione di Serse: un attaccamento che si è diffuso, in maniera tardiva, ma sincera e concreta, anche nei paesi della provincia coinvolgendo non solo gli spettatori a km 0 e rispolverando un’antica virtù del salentino coriaceo, della terra, tutt’altro che flaccido nella difesa di un suo patrimonio e anzi disposto a giocare all’attacco, forte delle sue convinzioni.
Fabio non c’era mercoledì e vuole esserci domani, contro un Parma già sazio in una delle consuete sfide da vincere che il Lecce ha quest’anno di solito pareggiato. E, dato che, conti alla mano, Lecce-Parma gli costerà più di benzina che di biglietto, il tifoso ritrovato si farà un giro in centro con gli amici dopo il 90° minuto, passando anche da piazza sant’Oronzo, dove, in cima alla colonna, il patrono indica già da oggi la strada con le dita: tre punti contro il Parma prima di tre gare tutto cuore per giocarsela ancora.