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DILETTANTI – Nè diffamazione, nè stalking: il Gip archivia le accuse di Tisci a Destratis

Riceviamo e pubblichiamo una nota, a firma dell’avvocato Giulio Destratis, che contiene la notizia dell’archiviazione, da parte del Gip del Tribunale di Taranto, del procedimento penale sorto in seguito a una querela presentata, nei confronti del legale manduriano, da parte del presidente della Lnd Puglia, Vito Tisci.

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“Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Taranto dott. Francesco Maccagnano con provvedimento datato 16.6.2022 ha archiviato un procedimento penale sorto in seguito ad una querela presentata da Vito Roberto Tisci. Il presidente della FIGC LND Puglia nel settembre 2020, in piena campagna elettorale per il rinnovo delle cariche regionali, denunciò alcune dichiarazioni su facebook, poi riprese anche da alcune testate giornalistiche, da me rilasciate, ritenendo che queste potessero costituire “diffamazione”. Tisci nella medesima querela mi accusò anche del grave reato di “atti persecutori” (più comunemente stalking) anch’esso archiviato e di altre condotte a suo dire illegittime. 

Il GIP, accogliendo le tesi dei miei legali difensori, gli avvocati penalisti Rino Levato e Manolo Gennari, ha invece statuito testualmente che: “il Destratis non ha inteso offendere gratuitamente l’onorabilità del Tisci, mediante giudizi pubblici inutilmente umilianti, ma ha inteso criticare le modalità con le quali l’odierno opponente (ndr. Tisci) svolgeva le funzioni connaturate alla carica da lui rivestita“; “i post e gli articoli a firma del Destratis…paiono muovere sempre da dati di sicuro interesse pubblico”; “il linguaggio adoperato dal Destratis…non si è mai risolto in una gratuita derisione del Tisci”.

È la chiusura del primo atto di quella che si preannuncia una lunga battaglia giudiziaria che avrà indubbie conseguenze più generali dal punto di vista della politica sportiva. Resto pazientemente in attesa della conclusione degli altri procedimenti che vedono ancora coinvolti me e il Tisci poiché i racconti menzogneri ed infondati che lo stesso (insieme a qualche sparuto ed interessato suo sodale) continua temerariamente a diffondere, ogni volta in maniera diversa, non dovranno rimanere impuniti. Ringrazio i colleghi Rino Levato e Manolo Gennari per la loro smisurata professionalità, accompagnata da sincera amicizia. I vertici federali LND saranno immediatamente informati dell’esito di tale procedimento: chiederò di verificare se le spese legali per le temerarie azioni giudiziarie intentate dal Tisci nei miei confronti siano state pagate dallo stesso in proprio oppure imputate al bilancio del Comitato Regionale Puglia e quindi poste a carico delle società affiliate. Allo stesso tempo, mi domando se Tisci abbia agito in sede penale anche contro le centinaia di persone che da mesi lo oltraggiano pesantemente e lo insultano pubblicamente sui social network chiedendone le dimissioni, oppure se l’unico suo obiettivo resto io insieme ai dirigenti sportivi non allineati al suo pensiero ed insieme a direttori di testate giornalistiche con storia ultradecennale che mai si erano visti recapitare missive atte a limitare l’esercizio del proprio diritto di cronaca. Alle legittime esternazioni basate su fatti, il presidente pro tempore risponde con diffide ed esposti, nel vano tentativo di smorzare sul nascere ogni dissenso politico sul suo operato. A mio avviso, Tisci che dal 2014 è anche Presidente Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico FIGC, dovrebbe tenere un comportamento tendente al dialogo e non alla censura. Ma queste sono evidentemente le strategie di chi non intende agire secondo i canoni fondanti dello sport. Questi sono i metodi usati da chi pare non aver argomenti per affrontare un contraddittorio ma giova di regolamenti elettorali che garantiscono di fatto costanti rielezioni da “candidato unico”. Questo è l’atteggiamento di chi è stato abituato sin dal lontano 2004 a non avere alcuna opposizione politica. Non funziona con tutti. C’è anche gente con la schiena dritta che non ha paura di dire la verità. Nulla è più prezioso della libertà”.

Aggiornamento del 13.09.22: Su richiesta dell’avv. Barbara Fortunato, legale del presidente Tisci, pubblichiamo la seguente nota: “Proprio al fine di agevolarvi nell’informare in maniera chiara, corretta e completa i vostri lettori e consentirvi di fornire notizie scevre da interessi di parte, evidenzio che l’archiviazione da voi citata attiene unicamente a uno stralcio del procedimento penale principale, ma resta, tuttora, a carico dell’avv. Destratis, l’accusa di tentate lesioni e minacce nei confronti del Tisci, per i cui reati è stata richiesta dal P.M. l’emissione del decreto penale di condanna“. 

Aggiornamento del 30.09.22: Su richiesta dell’avv. Giulio Destratis, pubblichiamo la seguente richiesta di rettifica:
“Evidenzio che il mio intervento sopra riportato è riferito all’unico provvedimento reso, allo stato, dall’Autorità Giudiziaria. Il Tisci fa riferimento, invece, ad un procedimento che è ancora in una fase del tutto embrionale e che è privo di alcuna statuizione da parte del Tribunale. Preciso che, ad oggi, non ho ricevuto notifica di alcun decreto penale di condanna a mio carico, né ovviamente di alcuna richiesta avanzata in tal senso dal Pubblico Ministero. Di conseguenza, il Tisci dovrà spiegare all’autorità competente come fa ad essere in possesso di tali informazioni e soprattutto con quale diritto egli le divulga, trattandosi come si legge, di una richiesta del PM a cui non è seguita, ad oggi, alcuna notifica di decreto penale di condanna. Peraltro, mi spiace dover ricordare alla collega Barbara Fortunato, che l’eventuale richiesta del PM non genera alcun effetto giuridico giacché è il GIP a dover emettere eventualmente il decreto penale, atto che in ogni caso può essere opposto dal destinatario al fine di verificare in un giusto processo quanto realmente accaduto. Nelle querele si può scrivere di tutto ma poi i processi si svolgono nei Tribunali”.