Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

in foto: l'esultanza di Krstovic dopo il gol
copyright: Coribello/SalentoSport

LECCE – Krstovic, un gol da urlo… strozzato! Rafia e Blin sono ovunque, in difesa non si passa: le pagelle

LE PAGELLE DI LECCE-MONZA

Falcone 6: Freddato da Pessina dal dischetto, un controllo di piede così e così che regala un corner, un tiro di Kyriakopoulos accompagnato fuori con lo sguardo. Questo il sunto del suo pomeriggio, nel quale, ben difeso dai suoi scudieri, rischia poco o nulla.

Gendrey 7: Conferma i progressi evidenziati nelle ultime settimane, giocando un’altra gara intelligente e solida in chiave difensiva, con annessa la solita dirompente corsa sulla fascia.

(82′ Venuti) 5: Il fallo di mano non è volontario perché, quel furbone di D’Ambrosio, lo spinge quel tanto che basta per sbilanciarlo. Il problema è un altro: un atleta della sua esperienza deve trovare il modo di non far fallo di mani in area, al 96′, quando il Lecce ha appena segnato un gol pesantissimo e sta per pregustare la salvezza quasi matematica.

Pongracic 7,5: Gara superba in chiusura su qualsiasi pallone provasse a invadere i suoi spazi, rendendo orgoglioso il suo ex compagno Umtiti che tifava dalla tribuna. Abile nell’anticipo, nel pressing e nella prima impostazione di gioco.

Baschirotto 7: Insieme a Pongracic mette sullo spiedo Colombo che praticamente non tocca palla. Il lavoro si fa più impegnativo quando entra Djuric, che gli gira a largo per toccare qualche pallone alto, come fatto in occasione del rigore fischiato contro Venuti.

Gallo 7: Viene fuori alla distanza, come il cavallo di Ben Hur. Nel primo tempo si limita soprattutto a sbarrare la strada ai suoi avversari diretti, con anche un paio di diagonali difensive importanti. Nel coast to coast al 21′ ignora Dorgu calciando debolmente. Nella ripresa innesta il turbo, ara la fascia, arriva spesso sul fondo per crossare e si ripete, con un po’ di egoismo, all’88’, quando calcia di destro, debolmente, in bocca a Di Gregorio, ignorando Sansone meglio piazzato in area. Scommettiamo su un suo gol entro fine campionato.

Oudin 6: Ha sui piedi, due volte, l’occasione per sfondare la porta, ma per due volte tira addosso ad un avversario. Ripete, a sommi capi, la partita di grande sacrificio giocata domenica a Reggio Emilia, ma pecca un po’ nella fantasia, nella qualità dei palloni lavorati, nelle idee per mettere il compagno nella condizione di nuocere. In almeno tre occasioni – tra cui il tiro da centrocampo – però, si dimostra troppo lezioso.

(82′ Pierotti) 7: Ancora un ingresso nei minuti finali che spacca la partita. Tocca tre o quattro palloni e tutti in modo efficace e utile alla causa. E porta a casa un altro assist, quello per Krstovic, che poteva voler dire salvezza.

Blin 7: Manca Ramadani? E che fa? A creare la diga davanti alla difesa ci pensa il capitano, ben accompagnato da Rafia. Si butta su qualsiasi pallone e ne sradica la maggior parte, spendendosi sempre per aiutare il compagno in difficoltà, facendosi consegnare il pallone per la prima costruzione di gioco, guidando la squadra da allenatore in campo con carisma e personalità. Cresce di partita in partita.

Rafia 7,5: A mani basse la sua miglior partita stagionale. Entra su decine e decine di palloni, spesso in anticipo sull’avversario. Evidenti anche i progressi nella velocità della manovra. Finalmente riesce a spendere nel modo giusto la sua grande corsa. Merito a Gotti di aver trovato una posizione e un ruolo diverso anche al tunisino, che, con D’Aversa, era stato forse la più grossa delusione in rosa.

(60′ Gonzalez) 6,5: Continua il lavoro svolto sin lì da Rafia, aggiungendoci qualche bella idea per liberare spazio per i compagni, come fa con Gallo al minuto 88. Diligente, pragmatico ed efficace.

Dorgu 6,5: Su e giù per la fascia con Gallo alle spalle, a tessere trame, sporcare le azioni avversarie e provare a mettere qualche buon cross al centro. Prezioso in un paio rinvii su palla spiovente da cross o corner.

(68′ Almqvist) 5: Leggerino, sempre un po’ in ritardo e impreciso. Il suo ingresso in campo non ha dato qualcosa in più alla squadra, ma l’ha tolto.

Krstovic 7,5: Poteva essere il gol – stupendo – della salvezza, ma l’urlo resta strozzato in gola, soprattutto a lui. Una rete che, dopo tre mesi d’astinenza, meritava più di ogni altro, per aver combattuto per cento minuti, difeso con mestiere palloni su palloni, fornito sponde per l’uno-due col compagno, provato anche qualche tiro in porta sempre un po’ troppo largo o frenetico. Ma al 92′, quel destro al volo all’incrocio, ha fatto venir giù lo stadio.

Piccoli 6,5: Generoso in fase di non possesso, quando, spesso, va a coprire i buchi dei compagni che si sono spinti in avanti. Ha voglia di far male e si vede, lottando su ogni pallone, mettendoci anche il suo possente fisico. Prova una girata volante al 52′ ma scivola al momento di calciare. Esce a corto di fiato, dopo aver dato tutto.

(60′ Sansone) 5,5: Stenta a farsi vedere e a dar sostanza e fantasia al reparto avanzato. Evanescente.

All. Gotti 7: Conferma la squadra che ha dominato il Sassuolo domenica scorsa, con le varianti Rafia in mezzo al campo e Oudin largo a destra. Il pari col Monza allunga la striscia positiva a tre. Tocca quota undici punti su 18 dal suo arrivo in panchina dopo una partita giocata tatticamente in modo perfetto, rischiando pochissimo e sfiorando la vittoria che avrebbe messo la fine alla rincorsa salvezza. Squadra ordinata, squadrata, mobile, aggressiva, concreta. Il suo merito è aver fatto la cosa più semplice e logica col materiale umano a sua disposizione. I numeri lo dimostrano. Peccato per il gol preso su una mezza sciocchezza di Venuti, che avrebbe potuto anticipare i festeggiamenti per una salvezza più che meritata. Prima della partita, forse, un po’ tutti ci avremmo messo la firma su un pari. Dopo, rimane un po’ d’amaro in bocca. Si sale a 36 e non è ancora finita. Ma il traguardo è lì a portata di mano.