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CAROVIGNO – Il ds Pulpito: “Sono uno che non si arrende mai, sempre creduto nella salvezza”

Immensa: è questo l’aggettivo che Enzo Pulpito, direttore sportivo del Carovigno, usa per definire l’impresa realizzata dai suoi. E non ha tutti i torti il navigato dirigente rossoblù. A un certo punto della stagione, al Carovigno sembrava restasse solo da staccare la spina, ma siccome i miracoli a volte avvengono, il malato non solo si è svegliato ma ha anche conseguito una guarigione prodigiosa. La salvezza è il capolavoro soprattutto di due persone, Enzo Pulpito e Giovanni De Nitto: non hanno mai smesso di crederci e con la loro caparbietà hanno contagiato l’intero ambiente. Domenica scorsa, dunque, si è consumato l’ultimo atto di una stagione che ha portato in dote una gioia incommensurabile.

Come ci spiega Pulpito, la vittoria nello spareggio play out sul campo del Racale è soprattutto il frutto delle strategie adottate da mister De Nitto. “Dal punto di vista tattico, l’allenatore ha preparato la gara in maniera esemplare. Lo scopo era quello di portare gli avversari ai supplementari, perché sapevamo di essere più brillanti di loro fisicamente. Certo, il fatto che Cresta non sia partito titolare oltre ad averci sorpresi credo ci abbia anche un po’ agevolati. Tant’è vero che la differenza si è vista quando è entrato in campo nel primo tempo supplementare. Un doveroso grazie va al nostro portiere, che con alcuni interventi determinanti ha messo in cassaforte la salvezza. Ma credo che alla fine abbia prevalso la nostra migliore tenuta atletica. Il gol trovato a sette minuti dalla fine ci permesso di rimanere concentrati e di poter gestire tranquillamente la gara fino allo scadere”.

I successi, come le sconfitte, vanno ascritti a più persone e il Ds non si esime dall’attribuire i giusti riconoscimenti. “I meriti di questa salvezza vanno suddivisi tra l’allenatore, bravo a crederci sempre e a rivedere anche le sue certezze tattiche nel momento del bisogno, la società, che ha assecondato la mia caparbietà dopo un momento iniziale di scoramento e i calciatori, capaci, letteralmente, di buttare il cuore oltre l’ostacolo”. Per Pulpito si tratta della seconda salvezza, nel giro di pochi anni, a Carovigno. Probabilmente gli faranno una statua all’ingresso del comunale. “Questo successo non fa altro che aumentare le mie soddisfazioni professionali. Sono uno che non molla mai e d’altra parte, il fatto di aver preso ancora tre giocatori a due mesi dal termine dimostra proprio questo, che sono uno che non si arrende mai. Ci ho sempre creduto, anche dopo la debacle di Fasano, anche quando arrivavano le prestazioni ma non i risultati. Questa salvezza vale tantissimo”.

Ma come vede il futuro prossimo Pulpito, ancora a tinte rossoblù? “A Carovigno mi trovo benissimo. I miei rapporti con la società sono idilliaci e anzi colgo l’occasione per ringraziare i dirigenti Lotti, Tamborrino, Lanzillotti e Valente. Potrei rimanere, ma occorrono organizzazione e programmazione. In caso contrario, valuterò altre proposte”. Tra i tanti messaggi ricevuti, ce n’è stato uno, in particolare, che ha colpito il direttore? “Tra i vari attestati di stima, particolarmente gratificanti sono stati i complimenti ricevuti da due società importanti come Galatone e Maglie”. E infine il pensiero, doveroso, verso il dodicesimo uomo in campo. “Ringrazio tutti i tifosi, anche quelli che a Racale non hanno potuto esserci. Ci hanno sostenuto e seguito per l’intero campionato”.