MANDURIA – Illeciti sportivi 2015/16, l’avv. Destratis promette battaglia: “Lavoriamo per l’appello, nulla è perduto”
Il Manduria Sport non si arrende e promette battaglia dopo la sentenza del Tribunale Federale Territoriale che lo ha condannato alla retrocessione all’ultimo posto del campionato di competenza 2018/19 (Prima Categoria girone C) che significherebbe slittamento in Seconda Categoria per la stagione ventura.
Questa la nota del club biancoverde a firma del suo legale, avvocato Giulio Destratis.
“Passata la logica amarezza per una sentenza del tutto sproporzionata, la Società Ug Manduria Sport ha deciso di percorrere ogni strada possibile per evitare la retrocessione. Per questo, si è già al lavoro per impugnare il provvedimento con ricorso in appello. Le motivazioni rese dal Tribunale Federale Territoriale sui fatti accaduti nel Marzo 2016, lasciano quantomeno perplessi: ignorano gran parte del contenuto delle memorie difensive fornendo ampi margini per una revisione del dispositivo. È stata accertata l’assoluta innocenza di Greco, l’unico calciatore che secondo la Procura avrebbe preso parte alla combine. La condanna si fonda, quindi, esclusivamente su due telefonate intercorse tra l’ex presidente del Manduria Spadavecchia (che da tempo non ricopre più ruoli societari) e quello del Galatina Coluccia che, per quanto inopportune, non possono costituire un illecito sportivo e soprattutto non giustificano la retrocessione del Manduria. Null’altro è stato provato nel corso del procedimento. Purtroppo, per la giustizia sportiva la condanna di Spadavecchia finisce inevitabilmente per travolgere anche la società attuale. Ho la ragionevole convinzione e mi auguro che in appello emergerà con chiarezza la reale portata degli avvenimenti e che la sentenza possa essere riformata. La squadra di calcio è patrimonio dell’intera comunità manduriana. Oggi più che mai è importante stare tutti insieme dalla stessa parte a tifare Manduria. Nulla è ancora perduto“.